Vedi alla voce “professionista”: nell’uso comune – si legge sulla Treccani – chi svolge la propria attività lavorativa, qualunque essa sia, con particolare abilità e competenza. Leonardo Spinazzola, domenica pomeriggio a Marassi, ha dimostrato questo: di saper svolgere bene, se non benissimo, la professione per cui viene pagato.
E nonostante la settimana sia stata complicata a livello personale, il numero 37 ci ha tenuto a precisare che «non sono questi i problemi». Non è un problema se per tre giorni di fatto sei un giocatore dell’Inter, inserito in uno scambio che aveva riportato Politano a Roma, ed essere poi rispedito al mittente come un pacco (in senso metaforico e letterale). Leo ci ha corso su, e a fine partita – probabilmente la sua migliore in giallorosso – ci ha anche riso su. «Sono tornato pieno di rabbia per quello che era stato detto – le sue parole a fine partita – Mi hanno fatto passare per difettoso».
Lo ha detto anche Dzeko nel dopo-partita di Marassi: l’unione fa la forza, e la forza sta nel gruppo. A breve tornerà anche l’Europa League, torneo in cui la Roma può e deve arrivare il più avanti possibile, e in campionato il quarto posto è ampiamente alla portata. Spinazzola, interista per tre giorni, è un prezioso jolly a disposizione di Fonseca: può giocare su entrambe le corsie e, in caso di emergenza, anche da esterno alto. Vista la sfortuna in termini di infortuni, tornerà di certo utile e saprà farsi trovare pronto. Perché forse non sarà Roberto Carlos, ma è un professionista vero. (…)
FONTE: Il Romanista – L. Latini