Un 2020 da incubo per la Roma di Fonseca, capace di vincere soltanto con il Parma (Coppa Italia) e con il Genoa, perdendo in ben cinque partite da inizio anno. Il tecnico portoghese non è riuscito a risollevare la squadra dopo la trasferta da incubo da Reggio Emilia e ha battuto nuovamente sul tasto dei problemi di mentalità: “Tatticamente non sono preoccupato, sono preoccupato sulla questione relativa alla fiducia della squadra e dei giocatori, abbiamo accusato molto la sconfitta con il Sassuolo e siamo entrati poco tranquilli con il Bologna. E’ evidente questo, basti guardare i tre gol presi. Abbiamo fatto molte partite buone in stagione, non siamo questi. Ho parlato prima della partita con i giocatori – l’amaro retroscena svelato dall’allenatore giallorosso – e gli avevo detto che non volevo vedere paura. Invece ho visto paura nella squadra. Devo lavorare principalmente sulla testa dei giocatori”.
La crisi invernale della Roma rischia di far perdere al club giallorosso la qualificazione alla prossima Champions League – l’obiettivo di arrivare fino in fondo in Coppa Italia è già sfumato – e a questo punto la prossima partita contro l’Atalanta, impegnata oggi con la Fiorentina, assume i contorni di una sfida da dentro o fuori per il resto della stagione.
Fonseca, anche per non affossare ulteriormente dei giocatori apparsi smarriti e impauriti, si è assunto tutte le responsabilità e non ha voluto puntare il dito su alcun singolo: “Non è un momento facile dopo due sconfitte e il responsabile sono io. In questo momento sarebbe facile parlare negativamente dei giocatori e io non lo voglio fare. Io sono responsabile per tutti, quanto visto con il Bologna è una prestazione negativa di tutta la squadra, che non era tranquilla. Devo pensare a quello che possiamo fare per cambiare e migliorare, serve sempre equilibrio. Questa squadra ha fatto molte cose buone in questa stagione, è una questione emozionale con i giocatori, devo far credere a loro che possiamo fare molto meglio. Si può perdere o vincere, ma bisogna giocare senza paura. Abbiamo avuto una reazione nel secondo tempo prima dell’espulsione, dopo è stato difficile. Sbagliamo pure molto difensivamente e non pressiamo come dobbiamo”.
La ricetta per uscire dalla crisi? “Lavoro e coraggio”, la soluzione che Fonseca, prodigo di elogi per i tifosi che secondo lui hanno giustamente fischiato, ha individuato. Di certo andrà in primis sistemata la fase difensiva.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora