Mai come stavolta vale il detto: vietato sbagliare. Ultimo treno, ultima chiamata, ultima chance, chiamatela come volete ma la partita di questa sera all’Olimpico contro i modesti belgi del Gent (comunque comodamente secondi in classifica nel loro campionato) è una di quelle che possono cambiare una stagione. O comunque provare ancora a darle un senso che al momento sembra difficile intravedere.
Alla banda di Fonseca serve un successo, di quelli netti, scaccia crisi, per mostrare una unità d’intenti ritrovata e una solidità che appare smarrita. Ma soprattutto c’è bisogno di mettere alle spalle un avvio di campionato da dimenticare che ha visto i giallorossi conquistare solo cinque punti in sette partite e sfumare obiettivi che sembravano, in coda al 2019, oggettivamente alla portata della Roma.
E per la prima volta, da quando è sbarcato nella Capitale, con il suo tono silenzioso e quel modo poco vistoso di imporre le sue idee, è anche il momento per Fonseca di mostrare quello che vale: in quanto a personalità. Che sia un tecnico in grado di far giocare bene le sue squadre lo avevamo capito da tempo, ma adesso deve mostrare anche di saper reagire quando la pressione di Roma (unica nel suo genere) inizia a rendere l’aria irrespirabile. Quando arrivano bordate da tutte le parti e sei te al centro della bufera: perché in questo sport alla fine paga sempre e solo l’allenatore.
E non è forse un caso se ieri, per la prima volta da quando è a Roma, nella conferenza stampa che presenta un match, Paulo ha alzato la testa e detto la sua a muso duro: sempre nel suo stile s’intende. Giusto, ma adesso la risposta deve arrivare dal campo e dal prato verde dell’Olimpico i suoi giocatori dovranno mostrare al popolo romanista di aver capito il messaggio del loro nuovo condottiero: e soprattutto di volerlo seguire in questa e nelle prossime battaglie. Altrimenti, tutti a casa!
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini