(MEDIASET) La Roma ha rischiato… “E’ vero, ma siamo in una fase di cambiamento. Non ci garba essere belli, ma vincenti. E dico che la squadra ha fatto una bella vittoria, non era facile quando si gioca in tranquillità. Sono stati bravi a fare delle giocate che capitano quando non si ha pressione. Gli altri sono stati bravi a farci 2 gol e a non fare il terzo”.
Le parole di Dzeko? “Se inizia a giocare meglio anche lui, vinciamo (ride). Non esistono partite scontate, guardate oggi il Genoa sulla Juventus, hanno vinto i contrasti, gli 1 contro 1 con grande determinazione e dobbiamo migliorare, abbiamo concesso troppo ma comunque fatto delle cose buone. Dobbiamo approfittare quando l’avversario è stordito, avevamo un margine di due gol ma loro poi possono comunque crearti problemi, non esistono partite facile e niente diventa impossibile. Con tutto questo pacchetto di squadre vicine può accadere di tutto. Il Pescara contro la Juventus aveva fatto bene per 45′, potevano anche passare in vantaggio ma poi sul 2-0 dovresti avere la tonalità mentale di dire che la partita va addormentata e invece vogliamo sempre essere bellissimi, andiamo spesso su e senza essere alternati, perdiamo un po’ di ordine perché la facciamo troppo facile e gli altri ci creano il problema. Facciamo tanti gol ma ne sbagliamo anche tanti, se guardiamo tutto, dobbiamo trovare fuori l’equilibrio migliore”.
Come migliorare in vista del derby? “Si cerca di pensare un po’ a tutto, dobbiamo lavorare su quello che c’è da migliorare e mantenere ciò che c’è da mantenere, per arrivare all’equilibrio migliore”.
Szczesny? “Szczesny è stato il migliore in campo nel momento di amnesia, la squadra si è spezzata in tre e i reparti erano distaccati. Facendo così con la Lazio sarà difficile.
Diventa difficile contro chiunque, se si concedono queste ripartenze. Se non c’era la parata di Szczesny, Pepe avrebbe segnato. Un paio di interventi importanti l’ha fatti anche il portiere avversario. Ma abbiamo concesso troppo, è vero, ma è un bene che si porti a casa una partita senza essere bellissimi, senza aver fatto un po’ di mestiere. Sennò si fa sempre tanti gol e siamo belli, ma bisogna vincere le partite, punto e basta. In classifica non c’è scritto come abbiamo vinto le partite, ma c’è scritto “vinte, pareggiate e perse”.
(SKY) Preoccupato? “Conosco le qualità e i difetti della mia squadra. Se non fossimo andati sul 2-0 non ci sarebbe stato quel momento di sbandamento: è in questi momenti che la situazioni diventa meno gestibile. Noi quando la palla gira e le cose si fanno bene non siamo capaci di scegliere se rallentare o velocizzare, se bisogna tenere palla o meno, se bisogna girarla di prima o temporeggiare. Quella che è la scelta dei momenti non è così chiara: non si può sul 2-0 perdere dei palloni in situazioni di inferiorità numerica”.
C’è stato il piedino? Quello ti succede involontariamente: quando sbagli qualche pallone lo stadio rumoreggia perché se ne accorge. In questo confronto di qualità qualcuno perde sicurezza. È chiaro che dobbiamo crescere perché abbiamo fatto vedere che quando giochiamo riusciamo a fare buoni risultati. In alcuni momenti ci abbassiamo”.
Dzeko e Perotti? “Diamo sempre importanza a questi numeri però dobbiamo vedere anche altre cose perché bisognava gestire meglio alcuni palloni. Ci sono anche questi dati nelle analisi dei due giocatori. Bene l’intesa ma bisogna anche vedere i palloni recuperati perché i terzini spingono e gli esterni devono recuperare, altrimenti i mediano non ce la fanno. Bisogna fare le cose con ordine e compattezza. Alcune volte noi deleghiamo. Non siamo fatti per i duelli fisici”.
Come si risolvono questi aspetti? “La Juventus ha perso la partita contro una squadra che non è che abbia fatto giocate sorprendenti. Il Genoa ha giocato una partita strepitosa sotto l’aspetto dell’intensità, un po’ come noi a Bergamo. Dobbiamo tentare di mantenere le partite su binari a noi più congeniali: dobbiamo scegliere i momenti giusti e riuscire a fare più gestione. Dobbiamo comandare la partita”.
Mese decisivo per lo scudetto? “Sicuramente sì. Il campionato fa vedere che nessuna partita è facile. È per questo che c’è tutto questo equilibrio. Niente diventa impossibile ma bisogna portare a casa i risultati. Dobbiamo migliorare qualcosa e mantenere degli equilibri. Questa sera ce ne sono capitate di tutti i colori”.
Gerson? “Ha fatto quello che doveva fare. Certo se si mette a chiacchierare invece di recuperare. Se sia un fenomeno? Secondo me è un buon calciatore, deve crescere e acquisire confidenza. Ha qualità e un suo passo. Noi non siamo nelle condizioni per farlo giocare con continuità. Dovrà metterci qualcosa in più”.
Il rigore? “È chiaro che è stata una mezza leggerezza del difensore, come abbiamo perso la partita noi a Bergamo. Sono cose che accadono”.
(RAI SPORT) I soliti viziati? “Bisogna portare in analisi tutto quando si parla, bisogna far gol, essere belli, ed avere anche sostanza. Quando la partita diventa facile non dobbiamo rallentare, invece spesso si ricade in questo vizietto… Così si va in confusione, comincia il clima di tensione, si ha paura di sbagliare e diventa tutto più difficile”.
Gerson scelta in chiave derby? “È una scelta per far giocare Gerson, per fargli fare esperienza, ma non è stata colpa sua il calo della ripresa. Dobbiamo adattarci a quelle che sono le esigenze della gara, sempre”.
Nelle prossime sfide si decide il campionato? “È un mese importante, sono gare in cui se rimani indietro diventa difficile, ci sono squadre che stanno facendo bene, che possono giocarsela con chiunque. Niente è facile ma nulla è impossibile. Noi però in precedenza abbiamo fatto vedere che facciamo confusione con squadre di più basso livello e si fa meglio con le squadre forti, dove la partita si incanala sulle nostre caratteristiche”.
Da allenatore ti diverti in questo tipo di gare? “Qualche volta bisogna fare qualche tiro in meno ma concedere anche meno all’avversario. Stasera Szczesny ha fatto 2 interventi da grande portiere”.
Anche la Juve fatica in trasferta… “Ho fatto caso che la Juve ha perso tutte e 3le gare dopo la partita di Champions, e anche noi abbiamo spesso fatto fatica dopo il turno europeo. Le altre squadre sono cresciute, si va a giocare in stadi dove si trova disponibilità alla lotta e alla battaglia. Oggi la Juve ha giocato come sempre ma ha trovato un avversario d’impatto, come successo a noi a Bergamo, in cui l’Atalanta non ha creato tantissimo ma ha messo intensità e grinta. E’ vero però che in casa, spinti dal nostro pubblico si riesce a fare meglio”.
Il derby? “È facile, per arrivare all’obiettivo bisogna mettere l’attenzione e l’intensità mentale necessaria. Le radio? E’ bene che parlino, impariamo sempre da chi la pensa diversamente da noi”.
(ROMA TV) “Quando si gioca la Coppa qualcosa toglie sotto l’aspetto nervoso. Perché giovedì era importante e quindi un po’ si subisce. Ma con una squadra come la nostra questi momenti vanno gestiti meglio. Dobbiamo avere la personalità e qualità per dire comando io”.
Problema mentale? “Sicuramente è la testa. Quando dopo il 2-0 perdi quelle palle è perché credi di averla già vinta. È una cosa che nel nostro calcio non è possibile. Basta vedere quante squadre sono lì vicino a noi in classifica, è un campionato equilibrato”.
Le qualità della Lazio? “Loro sono forti, da considerare tra le prime della classe e di conseguenza vanno fatti i complimenti all’allenatore. Inzaghi ha fatto un lavoro straordinario e la sua Lazio finirà nell’alta classifica. Nel secondo tempo dovevamo più equilibrio. Abbiamo creato delle situazioni importanti, come il tiro di Nainggolan, è chiaro che avere più sostanza e magari non creare ma sicuramente non concedere”.
Gerson? “Nel primo tempo gli è capitato di inserirsi, gli capita di offendere visto il suo trascoroso. Poi si è preso un po’ di tempo per rientrare e gliel’ho ricordato. Avrebbe bisogno di giocare con più continuità, per fare esperienza, per prendere confidenza. Ma deve crescere velocemente perchè non c’è questa possibilità. Secondo me oggi ha fatto una buona partita, poi è ovvio che non puoi chiedere a lui di risolvere le situazioni o chiedere a lui quali siano i momenti di scelta sulle situazioni”.