Durante la trasmissine “Romanisti”, Claudia Ciccotti ha rilasciato alcune dichiarazioni.
La tua passione per il calcio? “Il fatto che non ci fossero squadre professionistiche mi ha dato la possibilità di abbinare le due cose: l’università e gli allenamenti. Adesso con la Roma, riesco a far conciliare il calcio con il lavoro. Lavoro la mattina e all’ora di pranzo prendo la macchina e vado a Roma per gli allenamenti. Alle 6 e mezza, 7, traffico permettendo, torno a casa. Finché riesco voglio far conciliare le due cose”.
La Roma? “L’amore per la Roma mi è stato trasmesso dalla mia famiglia. (Mostra una sciarpa della Roma, ndr) È una sciarpa presa dopo lo Scudetto della Roma, che mamma porta sempre dietro in ogni partita e anche a casa la tiriamo spesso fuori. Penso sia un po’ un amuleto. Fin dalle elementari, quando andavamo in cortile ero la prima a stare con i maschietti, giocavo con la palla e ho continuato sempre a correre dietro al pallone. Vestire la maglia della Roma è una sensazione incredibile. Da piccola mi ero comprata la maglia e mi ci ero fatta stampare sopra il cognome. Scendere in campo e poter giocare con la maglia della Roma e il tuo cognome scritto su quella maglia è un’altra cosa, una sensazione che non riesco neanche a spiegare. Poter dire di far parte della Roma è bellissimo. Quando c’è stata la possibilità di vestire quella maglia mi ha fatto venire i brividi. Solo avere lo scudetto addosso è stata un’emozione sensazionale. Poi ho qualsiasi cosa della Roma, ma vestire quella maglia è un’altra cosa”.
De Rossi come modello? “Il ruolo è più o meno quello, la scelta del numero (il 16, ndr) è stata immediata. È un numero che rappresenta l’essere romano”.
Come ti prepari a un match? “Faccio sempre il giro di campo e vado sempre verso una porta dove immagino di poter segnare, anche se quello non è il mio compito. Poi nello spogliatoio prima il parastinchi sinistro, poi quello destro”.
L’Olimpico? “Essere entrati dal boccaporto da dove entrano i giocatori, sotto la Sud, annunciati dallo speaker è una cosa che mette i brividi. Cercavo di non perdermi nulla e di godermi il momento”.
La Curva Sud? “La Curva Sud mette i brividi come indossare la maglia della Roma. Ti cattura l’occhio e a volte ti distrae anche dalla partita”.
L’infortunio? “La partita del mio rientro è stata Milan-Roma, le sensazioni sono state discordanti per il risultato finale. Ero emozionata per essere rientrata, per stare con le compagne, anche in panchina. Il poter rientrare in campo e rigiocare una partita di calcio mi ha dato fiducia e mi ha fatto concludere al meglio il percorso fatto fino a quel momento”.
Il ritiro di Norcia? “Il ritiro segna l’inizio di un nuovo anno, si fatica molto ma si fa gruppo. Il calcio tennis è una delle competizioni più importanti in ritiro. C’è tanto agonismo e si vuole vincere sempre quando si partecipa. Il ritiro a Norcia l’ho vissuto in maniera particolare. Ci andavo spesso da piccola e vederla dopo i danni che ha subito mi ha emozionata e mi ha fatta riflettere”.
Futuro? “Questo è il mio secondo anno nella Roma ed è anche il secondo della storia del club. Sicuramente ognuna di noi ha l’obiettivo di migliorarsi rispetto all’anno scorso e poi vincere qualcosa con questa maglia non sarebbe una brutta idea. Per me un romanista si può descrivere con tre termini: sognatore, tra il pazzo ed il folle e innamorato perso”.
FONTE: Roma TV – Romanisti