Anche in queste giornate di incertezza sulle sorti del campionato ed ancora di più sull’emergenza sanitaria del nostro Paese, si continua a lavorare incessantemente per regalare alla Roma la sua nuova casa. E questo nonostante di tanto in tanto escano fuori voci che vorrebbero la trattativa perennemente sul punto di saltare. Una volta dipenderebbe dai futuri proprietari del club. Un’altra invece da chi dovrebbe rilevare la posizione di Luca Parnasi. Un’altra ancora da una scarsa propensione della politica nostrana.
La verità è in realtà che manca veramente poco alla fumata bianca. Al punto che non preoccupano nemmeno le parole dei giorni scorsi di chi riveste un ruolo importante della pubblica amministrazione cittadina. E ci riferiamo all’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, che ha dichiarato che per la costruzione del nuovo stadio della Roma vi sono ancora «fatti che non dipendono solo dal Comune» e che ci sono numerose «variabili in gioco», che «o si incastrano tutte oppure non si va».
Parole che potrebbero lasciar pensare ad una frenata nei lavori preparatori della Convenzione Urbanistica, su cui proprio gli uomini di Montuori (con quelli della Roma e di Eurnova) continuano a confrontarsi. Ma proprio chi sta lavorando a questo dossier continua invece a sostenere come si sia talmente avanti con la stesura del testo e con l’accordo, che non valga nemmeno la pena darsi pensiero.
Insomma si preferisce non commentare le parole dell’assessore e continuare a lavorare. Un lavoro che, salvo imprevisti che possono pure esserci nell’attuale situazione della nazione, dovrebbe portare la Convenzione e la Variante al Piano Regolatore Generale della città al vaglio degli organi competenti (Municipi, Commissioni consiliari, ed infine Assemblea) entro il prossimo mese, per iniziare finalmente l’ultimo step dell’iter burocratico di competenza del Comune. (…)
FONTE: Il Romanista