Arteta positivo al COVID-19?
“Sono stato molto triste quando l’ho scoperto. Spero che tutti all’Arsenal siano forti e possano uscire presto da questa situazione. Non solo Arteta, ma tutti calciatori nel mondo e gli sportivi che sono stati contagiati. Spero che possano riprendersi presto e che possano essere un esempio per tutti coloro che stanno combattendo contro questo virus.
La quarantena? “Stiamo provando ad affrontarla, non è facile. Non puoi fare molte cose, puoi solo stare a casa al sicuro e aspettare che tutto si risolva. Mi alzo la mattina, faccio colazione, parlo con i miei familiari di argomenti diversi, il virus, la vita, il futuro e il passato. Poi la sera guardo un film, da solo o con la mia famiglia. Poi abbiamo gli allenamenti a casa forniti dal club, quindi cerco di tenermi in forma. Quando ho sentito che la situazione non era delle migliori e si chiedeva di restare a casa ho smesso di uscire per fare passeggiate o correre. È meglio stare a casa ed essere da esempio per gli altri, mostrare loro cosa è più importante, seguire le regole e restare a casa”.
Gli allenamenti? “Provo a fare un po’ di tutto: lavoro con la palla, ho una cyclette a casa e uso anche altri attrezzi come i manubri. Cerco di rispettare il programma che mi manda il club. Non è facile perché lo spazio è limitato e non ci sono molti attrezzi a casa, ma possiamo fare il meglio con quello che abbiamo e restare in forma. Ovviamente calciare il pallone per casa non è l’ideale, ci sono i vicini e rischi di disturbarli, quindi cerco di fare le cose senza palla, anche perxhé è meglio ora lavorare sul fisico che sulla tecnica. La tecnica è un dono di natura, la devi possedere. Quando torneremo ad allenarci, farò maggiore attenzione al lavoro con la palla, per riprenderci il feeling .
La Roma sta aiutando molto nella lotta al COVID-19. “Non è la prima volta che la Roma mostra il proprio impegno nell’aiutare le persone. Sono veramento orgoglioso dell’impegno del club, sta aiutando molti ospedali qui in Italia e i nostri tifosi stanno sostenendo la campagna di raccolta fondi. Penso che sia una cosa meravigliosa.
Prima dello stop eri in un ottimo momento. “È un peccato che tutto si è fermato quando ero in buona forma, stavo iniziando a giocare bene, a segnare e fare assist e la squadra era tornata a vincere.
Differenze tra Emery e Fonseca? “Quando ero all’Arsenal l’allenatore mi chiedeva cose diverse. La filosofia di Emery era diversa da quella di Fonseca, qui mi trovo meglio perché giochiamo meglio a calcio e questo mi aiuta. Preferisco il calcio di Fonseca perché è offensivo, proviamo a gestire il pallone e mi piace questo modo di giocare”.
Futuro? “Non so dire nulla al momento perché la stagione è ferma, non sappiamo quando torneremo a giocare e cosa accadrà quest’estate. Nel calcio tutto cambia rapidamente. Un giorno sei qui, l’altro sei lì. Non sai mai cosa potrà accadere”.
FONTE: Times