Come le giri le giri, date e formule per provare a finire la stagione della Serie A, ammesso e non concesso che un giorno questa maledetta emergenza realmente finirà, proprio non tornano. Ad ogni soluzione c’è una controindicazione superiore al beneficio della soluzione stessa e a forza di immaginare scenari futuribili, si rischia anche di andare oltre la fantascienza. A questo somiglia l’ultima delle ipotesi che sta circolando tra i presidenti della Lega di A, almeno tra quelli che hanno capito che non esistono soluzioni percorribili per continuare il campionato secondo l’attuale formula ed escludendo l’idea di fermarsi così (e poi vedremo perché): l’idea sarebbe dunque quella di prevedere una formula assai snella di playoff e playout (coinvolgendo sei o otto squadre a lottare per lo scudetto e sei per non retrocedere) da effettuarsi in un paio di settimane, magari in una zona in cui fosse possibile in qualche modo isolarsi, tanto che qualcuno, prendendo il verbo alla lettera, ha suggerito la location della Sardegna.
A scherzarci su, se i tempi lo consentissero, si potrebbe desumere che alla Lega siano ancora in alto mare. Ma è anche vero che ogni altra soluzione diversa rispetto al play-off, al momento non può neanche essere ipotizzata. A partire dalla soluzione auspicata da tutti, o almeno da diciotto delle venti società di Serie A (Juve e Inter, magari sperando in una Superlega europea, sembrano spingere per chiudere tutto qui): se il virus lo consente, tutti sperano di poter finire il campionato secondo la formula con cui era iniziato. Bisognerebbe dunque trovare spazio per giocare 124 partite (le 12 giornate rimaste oltre ai 4 recuperi) in un periodo di almeno 50 giorni.
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco