Francesco Totti è il primo a ricordare quel 28 marzo di 27 anni fa, sul campo del Brescia, dove tutto cominciava. Grazie a Mihajlovic e Boskov, quella sostituzione di Rizzitelli è diventata presto icona per la storia. Un altro Totti non ci sarà, ma la speranza è che proprio Francesco, attraverso la sua nuova attività – tra le altre – di procuratore/talent scout, provvederà a colmare quel buco.
Totti c’è sempre, oggi è diverso. Quello che ci piace giocava a calcio meravigliosamente, come lui stesso ricorda. «Sono passati 27 anni di amore, di passione, di fedeltà e soprattutto la fortuna di aver indossato l’unica maglia che ho amato veramente Un amore che non avrà mai fine», le sue parole. L’amore per la Roma non ha fine, quello per questa Roma (per buona parte della sua dirigenza, almeno) è finito lo scorso giugno. Da quel pomeriggio Totti indipendente, e la Roma dall’altra parte.
Chi lo rivuole Totti nella Roma? Sarebbe interessante capire se qualcosa, nella gente, sia cambiato in questi mesi, nell’ultimo anno. Perché qui ci si innamora dei dirigenti, dei presidenti dei direttori sportivi e si tifa per loro o per le proprie idee. E chi, nonostante i contrasti non nascosti, parla «di un amore che non avrà mai fine», magari lo emarginiamo, dimenticando tutto in un tweet.
FONTE: Il Messaggero