Com’è il lunedi mattina prima del derby? Inizia a salire l’adrenalina o il derby è ancora lontano…
“Il derby si sente già da un paio di settimane, te lo fanno sentire i tifosi per strada, ti dicono che si deve vincere. E’ stato importante vincere ieri, cosi siamo sopra di loro di un punto, quella di domenica sarà una bellissima partita che speriamo di vincere”.
Com’è giocare con Dzeko? Cosa è cambiato? “E’ in un momento bellissimo, ciò che gli è successo l’anno scorso non era normale. Il problema di un attaccante spesso è non avere le possibilità di fare gol, mentre lui le aveva. Ora è in forma e dobbiamo approfittando del suo momento, sta facendo una stagione pazzesca”.
Come va servito Dzeko? “E’ un attaccante alto, penso sia meglio mettergliela di testa, ma anche con i piedi è fortissimo, basta vedere quel gol strepitoso che ha fatto in Europa League. Ora abbiamo un ciclo di 3 partite difficili e lui sarà importante, perché i numeri che sta facendo sono fondamentali”.
Con il Pescara troppa leggerezza nel leggere la partita? “Può darsi, ma penso che si possono vincere anche partite del genere, che in altri tempi avremmo pareggiato o perso. Facciamo degli errori, è vero, ma per lo scudetto bisogna vincere anche partite come questa”.
Hai già segnato al derby… “Questa partita sarà diversa, il mio primo derby è stato speciale, ho segnato e abbiamo vinto 4-1 ma stavolta sarà diverso”.
Perché hai calciato il rigore di corsa ieri? “La verità è che ho giocato con Bizzarri al Genoa, è uno che mi conosce più degli altri portieri. E dei portieri argentini ho un po’ paura, sono un po’ più bravi degli altri e ho cambiato proprio per questo”.
La rabona è nella scuola argentina. Qual è il segreto di quel gesto? “E’ un gesto tecnico che faccio quando penso che sia più complicato crossare con il sinistro. Non posso dire di aver cercato la porta in quell’occasione, sarebbe una bugia, chi ha giocato a calcio sa che è così ma mi resterà nel cuore come un gol di rabona”.
Che tipo è Totti, che tipo è nello spogliatoio… ““Francesco è un compagno bravissimo. Devo ringraziare il calcio per avermi dato la possibilità di giocare grandi calciatori come Totti, che è un grande numero 10. Da piccolo vedevo giocatori come lui, veri numeri 10“.
Perchè avevi il numero 10. Tuo padre ti ha raccontato dell’altro 10, si chiamava Diego Maradona. Tu non ti chiami Diego per lui? “Papà ha avuto l’onore di giocare con lui, il migliore al mondo. La mia prima chiamata in nazionale l’ha fatta lui. Poi ho giocato con Messi, Riquelme e Totti, per questo dico che il calcio mi ha dato tanto. No no, mi dicono sempre questa cosa che il mio nome è legato a quello di Maradona ma non è così”.
Boca-River come Roma-Lazio? “Penso di si, sono due derby abbastanza simili. Quando ero al Boca purtroppo sono stato spesso infortunato e da tifoso era una partita pericolosa. In Europa è diverso, puoi venire al campo senza paura. In Argentina è diverso, ci sono più pericoli“.
Quanto tempo prima si pensa al derby? “E’ una partita diversa. Quando l’arbitro ha fischiati la fine della partita, già ieri nello spogliatoi si parlava di questa partita. Purtroppo uno non vuole metterci tanto la testa, però te lo fanno sentire, è cosi. Al ristorante mi hanno detto ‘se vuoi vincere una partita è questa‘”.
Te l’aspettavi cosi forti la Lazio dopo un’estate dove ha avuto problemi. Quale è la cosa che ti fa più paura? “Paura no, ma hanno giocatori importanti e in forma come Immobile, Felipe Anderson, giocatori di esperienza come Biglia… Sarà difficile ma non abbiamo paura di nessuno, è una partita di calcio, giocheremo 11 contro 11 e dobbiamo solo mettere il pallone nella loro porta. Non ho giocato mai un derby con una così alta attenzione, a Siviglia quando giocavamo contro il Betis eravamo sempre molto distanti in classifica ed eravamo sempre avanti, non c’era tutta questa attenzione. Sarà una partita bellissima”.
Vorrei sapere del tatuaggio… avevi un bacio prima? “Si vero”.
Ora hai uno scarpino… “Si ora è una tatuaggio che mi rappresenta di più”.
Dopo la partita di ieri quale era l’obiettivo della Roma? A parte la scaramanzia un secondo basterebbe? “No, ne ho già parlato settimane fa, ho detto che volevo lottare per lo scudetto e la penso ancora così. Siamo a -4 dalla Juve e siamo a pari punti con il Milan, squadre che dobbiamo ancora affrontare. Abbiamo una squadra per vincere il campionato e vogliamo lottare fino alla fine”.
Higuain da argentino cosa pensi. Ci si può aspettare ancora tanto da lui? “Per me è fortissimo. Ti assicura sempre una quantità di gol molto alta. Non è ancora quello di Napoli, ma è appena arrivato in un nuovo ambiente e non è mai facile. Ma sicuramente è uno degli attaccanti migliori al mondo”.
E su Gasperini, uno degli uomini del momento? L’Atalanta ti stupisce? “Per me non è una sorpresa perché anche al Genoa abbiamo fatto benissimo con lui. Quando sono arrivato al Genoa mi avevano detto che dovevamo lottare per la salvezza e siamo arrivati quinti. Abbiamo battuto grandi squadre e non mi sorprende quello che sta facendo con l’Atalanta. Mi ha fatto rinascere, se sono arrivato in una grande squadra come la Roma lo devo a lui”.
Perotti vuole salutare Rincoh? “Si io l’aspetto qui a Roma. Se vuole cambiare squadra venga da noi. Lui vuole giocare con i migliori”.