Settimana decisiva per le sorti del calcio. Martedì assemblea di serie A, mercoledì il ministro Vincenzo Spadafora si collega con tutto il mondo del pallone. In discussione il protocollo medico e la riapertura degli allenamenti il 4 maggio. In serie A, come al solito, il clima è rovente fra chi spera e pensa di tornare a giocare e chi (Cellino in testa) non ne vuole più sapere. Sembra che Cairo, presidente del Torino, abbia cambiato idea e ora sia disponibile a tornare in campo. Il Milan lo è, lo ha confermato oggi Scaroni: il club rossonero (vedi Spy Calcio del 18 aprile) sarebbe disponibile anche a giocare in campo neutro. C’è da risolvere inoltre il problema (serio) dei contratti, la stagione ufficialmente finisce il 30 giugno: la Fifa ha dato una sua indicazione, ma ci sono molti giocatori a scadenza di contratto e sarebbe necessario un patto fra i presidenti per evitare fughe e contenziosi.
Le trattative dei club coi loro calciatori, intanto, proseguono: si troverà un accordo per il taglio dello stipendio di una mensilità, una mensilità e mezzo, nel caso di ripresa della stagione. Se dovesse finire qui invece il taglio sarebbe di quattro mesi, e potrebbero sorgere non pochi problemi, qualcuno potrebbe svincolarsi. Inoltre sarà in discussione fra martedì e mercoledì il protocollo stilato dalla commissione medica della Figc. Ci sono ancora dei dubbi per quanto riguarda gli allenamenti collettivi, gli spogliatoi. Negli sport individuali, vedi il nuoto, è facile, nel calcio un po’ meno. La responsabilità della decisione finale, se tornare ad allenarsi, sarà dei medici dei club e degli amministratori delegati: affiorano alcune perplessità. L’ad risponde penalmente in caso di problemi, di nuovi positivi al covid 19. Ci vuole prudenza, la squadra di Wuhan, da dove è partita la pandemia, è tornata a casa solo adesso, dopo 104 giorni. Anche fra i giocatori italiani c’è qualcuno, che legittimamente, ha timori.
La serie B intanto aspetta il governo e non fa piani per il futuro. La serie C è pronta a chiudere i battenti, assemblea decisiva il 4 maggio. Il progetto di Ghirelli prevede la promozione in B delle tre squadre prime nei rispettivi gironi (Monza, Vicenza e Reggina), più una quarta che sarebbe estratta a sorte fra quelle che avrebbero diritto a disputare i play off (il sorteggio riguarderebbe addirittura 27 società per un solo posto a disposizione…). In più ci sarebbero il blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi. Il Bari di De Laurentiis, in corsa per la B, ha già mandato una diffida (sui siti dei tifosi del Bari hanno scritto, “Ghirelli la tombola la facciamo a Natale”): non ne vuole assolutamente sapere del sorteggio. Il piano di Ghirelli, comunque, deve passare al vaglio dell’assemblea di C e poi del consiglio federale.
Il presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia, lo ha attaccato: “Quella della Lega Pro costituisce una semplice proposta”, spiega il presidente della Lnd, che è anche vicepresidente vicario della Federcalcio. “Proposta che peraltro, non è stata concordata né preventivamente illustrata dal presidente della stessa Lega Pro alle altre componenti federali direttamente interessate. Ovviamente ogni modifica regolamentare sulla specifica materia deve essere valutata dal Consiglio Federale della Figc”. “Sul punto specifico – dice ancora Sibilia – La Lnd intende sin da ora chiarire che nessuna soluzione penalizzante per le società che militano nel Campionato di serie D e, di riflesso, nei Campionati di Eccellenza potrà essere approvata e trovare l’adesione dei Dilettanti”. Ma Sibilia tiene anche a sottolineare che “in ogni caso, proprio in momenti di particolare difficoltà come quelli che stiamo vivendo, sarebbe necessaria una condivisione di sistema e un preventivo confronto nella sede più idonea, che rimane la Figc”. Oltretutto, secondo il n.1 della Lega Dilettanti, “stupisce che, mentre si evidenzia una situazione di crisi che attraversa il mondo professionistico, si propongano soluzioni che non tengono conto dell’attuale format ma che, in contraddizione con la problematica della sostenibilità di un numero elevato di società professionistiche, soprattutto in Serie C, addirittura ne preveda un aumento”. Ma c’è il rischio che una decina di club di C non si potranno iscrivere anche senza fidejussione.
Insomma, sul progetto della Lega di C ci sono forti perplessità e il mondo del calcio si divide ancora di più (se possibile). Roberto Fabbricini fu fortemente criticato quando, come commissario della Figc, cambiò a Ferragosto il format della serie B, ora si cambia la serie C. Anche il presidente del Frosinone, intanto, ha già mobilitato gli avvocati nel caso (probabile) la B non tornasse più in campo. La serie D si appresta a chiudere, in attesa di un segnale del governo. L’ipotesi di continuare a giocare in settembre-ottobre è poco praticabile. “Non si può fare, già è difficile in luglio-agosto”, spiega l’avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente del sindacato calciatori (Aic). E bisognerà cominciare a pensare anche alla prossima stagione: i protocolli medici a settembre non potranno essere certo accantonati, come farebbero in serie C e D? E’ una questione di organizzazione, di strutture, e di soldi.
Anche Balata contro Ghirelli: “Intervenga Gravina”
Le proposte avanzate dalla Lega Pro sono “totalmente non condivisibili e irricevibili, sia per la scelta unilaterale di interrompere il campionato, sia per i meccanismi previsti di passaggio di categoria”: così, in una nota, la Lega B all’indomani del direttivo della Lega Pro che ha deciso di proporre all’assemblea del 4 maggio lo stop della stagione della serie C a causa dell’emergenza sanitaria. “E’ necessario l’intervento del presidente federale per preservare le ragioni di tutte le componenti, riconducendo il tema nella sede federale deputata”, sottolinea il presidente della Lega cadetta, Mauro Balata.
Gennaro Terracciano è stato nominato “esperto” del ministro Spadafora
Il professor Gennaro Terracciano, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Roma, l’università dello sport conosciuta in tutto il mondo, è stato nominato “esperto” del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.
FONTE: La Repubblica – F. Bianchi