Come stai?
“Sto bene, sono a casa al sicuro qui a Roma che è la cosa più importante. Mi alleno nel giardino con mio cugino, speriamo di poter tornare in campo prima possibile. Nel frattempo gioco a Fifa con i miei compagni della Roma, è divertente e mi tengo occupato”.
Ti abbiamo visto rappresentare la Roma in un torneo di FIFA “È stato differente rispetto a una partita di calcio vero, ma gioco spesso a Fifa con i miei amici. Per me è stato divertente perché non possiamo giocare al calcio così è stato un modo per giocare con la Roma. Non ho vinto, mi devo allenare molto”.
Un messaggio a tutti giovani che sognano di diventare calciatori professionisti… “Posso dire loro di iniziare con dedizione. A tutti piace giocare a calcio per divertimento all’inizio, ma intorno ai 14/15 anni molte persone devono capire occorre fare per diventare professionisti. Quello che ho fatto io, non avevo paura di dire no ai miei amici per alcune attività perché avevo nella mente il mio cammino: andare a dormire presto, allenarsi duramente, stare attento a cosa mangiavo, una delle cose più importante è la scuola. Mi impegnavo molto nella scuola, perché una volta che andavo bene a scuola potevo dedicarmi al calcio. L’educazione è molto importante. Non tutti diventato calciatori per alcuni rimane un sogno. L’educazione ti rimane e ti permette di andare di proseguire”.
Cosa sogni di raggiungere durante la tua carriera? “Vorrei vincere il mondiale e l’europeo con l’Olanda, è un sogno. Con la Roma vorrei finire il campionato, fare il massimo che io possa fare. Bisogna credere in se stessi e nella squadra”.
Qual è la sfida più grande che hai affrontato? “Essere all’altezza di mio padre, provare a diventare come lui mi ha motivato. Ci lavoro duramente ogni giorno da quando sono piccolo a oggi e questo mi spinge a dare il massimo”.
Se potessi scegliere un giocatore di qualsiasi era da portare nella tua squadra, chi sceglieresti? “Sicuramente mio padre, era un grande giocatore. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui”.
Chi è il tuo modello? “Mi ispiro a giocatori che hanno raggiunto grandi risultati. Uno di questi è sicuramente Cristiano Ronaldo. Quando avevo 12 anni guardavo lui, faceva grandi cose nelle sue squadre anche quando era giovane e ha raggiunto molti traguardi perché è sempre affamato nel migliorarsi. Questo è importante sia dentro e fuori dal campo”.
La tua routine prima delle partite? “Bevo spesso caffè, mi dà molto energia. Ascolto musica, sono il dj nello spogliatoio perché ascolto buona musica”.
La tua miglior partita di sempre? “Ce ne sono diverse. Mi viene in mente Ajax-Feyenoord, avevo 17 anni. E’ andato tutto bene, un match pazzesco”.
Quale allenatore ti ha influenzato maggiormente? “Erik ten Hag, il mio primo coach all’Ajax perché ha sempre creduto in me e mi ha portato fino in prima squadra, facendomi giocare”.
FONTE: Instagram AS Roma