Lo Sport prova a ripartire. Dal 4 maggio gli atleti potranno riprendere gli allenamenti individuali, gli sportivi delle discipline di squadra dovranno attendere altre due settimane – fino al 18 maggio – per tornare a prepararsi in maniera adeguata. Via libera all’attività sportiva, nessun accenno all’intervento economico che il Governo dovrà sostenere per tenere in vita il Sistema sportivo nazionale. «Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da Covid-19 – ha dichiarato il Premier Conte anticipando i criteri del prossimo DPCM.
Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dal Cip e dalle rispettive federazioni nazionali e internazionali – sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. In campo sportivo, gli allenamenti a squadre verranno riaperti il 18 maggio. Sulla ripresa del campionato proseguirà il tavolo col Ministro Spadafora nei prossimi giorni – ha concluso il Premier Conte – vogliamo garantire tutte le condizioni di massima sicurezza: nulla è stato ancora deciso, lavoreremo a un percorso, e vedremo se ci sono le condizioni per riprendere il campionato di calcio».
LA CAUTELA DI SPADAFORA – «Per gli sport di squadra dovremo ancora attendere – ha sottolineato il Ministro dello Sport ospite di Fabio Fazio – dovremo arrivare al 18 maggio con tutte le condizioni e i protocolli approvati. Sarà una ripresa graduale, altrimenti i sacrifici fatti diventeranno nulli. La Figc ha presentato un protocollo medico scientifico, ieri sera (sabato sera) il Comitato tecnico Scientifico del Governo ha valutato che quel protocollo non è sufficiente. La Lega Serie A non é incline alla sospensione del campionato, io rispetto il mondo del calcio che dà al fisco un miliardo e mezzo ogni anno, e sono fondi che sostengono il resto dello sport. E’ una situazione complicata, noi dovevamo dare dei segnali, male fasi successive ce le dobbiamo ancora conquistare. Al momento, nulla è scontato. Da domani (oggi, ndr) Sport e Salute emetterà 27 mila bonifici – da 600 euro – per i lavoratori dello Sport. Il bonus verrà riproposto anche nel prossimo mese. Presso il Credito Sportivo saranno disponibili 100 milioni di euro per le piccole e medie imprese sportive». Oggi pomeriggio incontro con il Comitato medico scientifico del Governo per valutare tutti i protocolli delle federazioni presentato ieri sera dal Coni e dal Cip.
I RISCHI DELLA RIPRESA – L’eventualità di nuovi contagi tra i calciatori – qualora riprendessero allenamenti e partite – rappresenta per le società un rischio concreto. Due giorni fa i medici avevano chiesto delucidazioni, ieri il giuslavorista Giampiero
Falasca ha chiarito la situazione. «I club rischiano di essere chiamati a rispondere sul piano civile e non solo – ha precisato l’avvocato – i dirigenti potrebbero essere considerati responsabili sul piano penale. Il contagio potrebbe esser considerato infortunio sul lavoro – come ha precisato il Decreto Cura Italia – ma non tutti i contagi sarebbero fonte di responsabilità, qualora i club dimostrassero di aver messo in campo tutte le cautele».
IL PIANO B – Gli allenamenti di squadra riprenderanno il 18 maggio, il campionato di Serie A – secondo l’ipotesi della Figc – dovrebbe ripartire il 6 giugno. Qualora i tempi si dovessero allungare, il presidente federale Gravina ha studiato un’alternativa che porta ai play off; il cambio di format del torneo è il piano B della Federcalcio, già approvato dall’Uefa. L’idea non affascina i 20 presidenti della Serie A che – così facendo – temono di mettere a rischio i contratti televisivi già in essere con Sky, DAZN e IMG che – a quel punto – potrebbero impugnare i contratti per
FONTE: Il Tempo – S. Pieretti