Come stai vivendo questo periodo?
“Sto vivendo questo periodo come penso tutti con un po’ di stress, non vedo l’ora si sblocchi tutto. Ho rispettato a casa le regole del Governo”.
Giù da te in Africa come si sta vivendo la situazione? Sei un po’ preoccupato? “Il virus ha colpito la Guinea, ma la situazione è sotto controllo e speriamo se ne vada”.
Tu hai contatti con i familiari? “Si, si, sicuramente è meno grave rispetto a qua, ma dicono che la situazione sia sotto controllo”.
Quanto pensi siano importanti le iniziative benefiche della Roma? “La Roma ha fatto una bellissima cosa e una grande squadra si deve comportare cosi. Sicuramente il calcio è lo sport più seguito al mondo e può dare contributo sui social”.
Come stai? Che effetto ti ha fatto tornare a Trigoria? “Io mi sento bene, non vedevo l’ora di tornare in campo con i compagni. Non vedevo l’ora di tornare a Trigoria e incontrare i compagni anche a distanza”.
Qual è stata la prima cosa che ti è mancata? “Sicuramente vedere tutti i compagni. Non vederli per cosi tanto tempo. Ti mancano”.
Ti sei inserito perfettamente nel gioco di Fonseca? “Si, io venivo da un anno al Napoli dove avevo giocato poco. Sapevo che dovevo dare 100% quando avrei avuto opportunità. Alla fine è andato tutto bene”.
Che ti chiede Fonseca? “Il mister mi chiede di mettermi bene col corpo, uscire con la palla a terra. E’ un gioco divertente che può solo fare piacere”.
Il numero 42 l’hai scelto per Yaya Toure, che cosa ha rappresentato per il calcio africano? “Un grandissimo giocatore, un simbolo del giocatore africano in quel ruolo. A me piaceva tanto, mi piaceva la sua visione di gioco e come era tranquillo con la palla. Mi faceva impazzire da bambino. Per somigliarci devo fare qualche gol in più”.
Devi fare dei gol per assomigliargli di più… “Sì, vedo, devo segnare di più”.
C’è stato un momento in cui hai capito che i tifosi ti avevano accolto dopo lo scetticismo iniziale? “Era normale avere scetticismo nei miei confronti, dopo aver giocato così poco l’anno precedente. Ho aspettato il mio momento ma sapevo che, avendo continuità, non avrei deluso i tifosi”.
Tu sei molto presente sui social. Quando hai percepito di aver vinto lo scetticismo iniziale? “Era normale venendo da un anno dove avevo giocato poco. Non era semplice trovare una squadra e metterti subito avanti, dovevo aspettare avendo continuità”.
Che ti aspetti dal mini campionato che ci aspetta? La Roma avrà vantaggi o svantaggi? “Ora sarà come l’inizio del campionato. Dobbiamo avere la forza di ricominciare e andare a mille senza perdere di vista l’obiettivo: stare tra le prime 4”.
Sei riuscito a fare qualche passeggiata per Roma? “Ho avuto poco tempo per visitare la città tra allenamenti, partite e infortuni vari. Non vedo l’ora che finisca tutto questo per conoscere meglio la città”
FONTE: Roma Radio