La trimestrale della Roma è di quelle che fanno tremare il cuore. Il riassunto si potrebbe racchiudere nel peggioramento del debito, salito a 278,5 milioni e all’erosione del capitale sociale, che si è ridotto di un terzo del totale.
Ma una «conference call» con il «board», avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì, ha rassicurato la dirigenza: i soci hanno intenzione di sostenere il club, anche se le cessioni sul mercato svolgeranno un ruolo (almeno) altrettanto importante, pur se non contabilizzabili entro giugno, se non quella, sempre più vicina, di Schick.
«Non ci sono sempre stato a supporto della Roma?», dice il presidente James Pallotta, che verserà altri 50 milioni a breve (20 subito). Conti alla mano, non basteranno per rimettere in sesto il bilancio, ma in attesa che il calcio abbia la certezza di ripartire, tutto questo è una vera e propria boccata d’ossigeno per i conti.
Ovvio, però, che la cessione del pacchetto di maggioranza resti la stella cometa per il presidente. Dopo la fine della pandemia, è possibile che Dan Friedkin torni alla carica per rilevare la società, ma si presume che il taglio dell’offerta non sarà inferiore a circa il 30%. Una cosa è certa: se fosse intorno ai 550 milioni, la cessione sarebbe in perdita per Pallotta e soci, ma non è escluso che possano dire di sì.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini