La Gazzetta dello Sport Quante volte le hanno chiesto quanto sia stata determinante nella scelta di restare?
“Tante. Io amo Roma, è casa, i tifosi sono straordinari e da nessun’altra parte sono stata così. Ma la scelta di restare è tutta di mio marito”.
Lei dice che Dzeko è molto competitivo: gli pesa, a lui che ha vinto ovunque, ma niente con la Roma, dove ha giocato di più e segnato di più? “Ma lui spera di vincere anche con la Roma, è rimasto per questo, lo speriamo tutti. Non ama perdere”.
Il rapporto di Edin con Fonseca? “Straordinario, ma anche con tutti gli altri. Mio marito è così, un gran professionista”.
L’anno scorso si diceva che avevate iscritto i bambini a scuola a Milano e il trasloco era pronto: era davvero così? “Non è vero. Il trasloco anche non era pronto, però sì, ci stavo pensando al fatto che avrei dovuto fare gli scatoloni. Poi, a metà agosto, ero a Sarajevo e dovevo fare un red carpet. Quando Edin mi ha chiamato per dirmi che saremmo rimasti mi tremavano le gambe, emozione unica”.
Dzeko è capitano e a Roma questa parola è legata a Totti, che qualche anno fa veniva messo in contrapposizione con suo marito… “Assolutamente no, Francesco è straordinario, io l’ho conosciuto poco, a Edin sarebbe piaciuto giocarci di più”.
La Repubblica Cosa l’ha fatta innamorare di questa città? “Ho sempre viaggiato molto per lavoro, ma qui a Roma mi sono sentita subito a casa mia. Qui la gente è calda, aperta come in Bosnia, il tempo è bellissimo, adoro il centro storico. La mia prima figlia, che ha 16 anni, studia in centro alla scuola internazionale. E quando studia storia ha il privilegio di toccare con mano quello che legge nei libri”.
Come sta vivendo Edin il ritorno agli allenamenti? “E felicissimo, gli mancava tantissimo il calcio, che è la sua vita. Lui è malato di pallone, vede le partite, si informa, segue i giocatori, non è uno che stacca. E io all’inizio pensavo che tutti calciatori fossero così. Invece ci sono quelli che, finita la partita, nemmeno ne parlano. Lui, invece, guarda tutti i campionati, conosce i calciatori e segue le storie di ognuno”.
Si potrà terminare il campionato? “Questo non lo so, l’importante è che venga comunque fatto tutto in sicurezza. Comunque è bello vedere Edin così felice e il fatto che i calciatori possano riallenarsi è un segnale importante: vuol dire che, piano piano, stiamo tornando alla normalità. È un bel messaggio per tutti”.
È stato Edin a trasmetterle l’amore per il calcio? “Sì. Prima lo vedevo come tutti gli altri sport, poi è stato spontaneo e per noi, per tutta la nostra famiglia, il calcio è vita. E tutto il bello che c’è. Il calcio e la Roma”.
FONTE: La Repubblica – La Gazzetta dello Sport