Si sa che gli uomini che prediligono le lettere non hanno un buon rapporto con i numeri. E quindi forse la giustificazione potrebbe assolvere i giornalisti che a quanto pare non gradiscono troppo i discorsi che si nascondono dietro la parola “algoritmo”.
Ma che anche i padroni del vapore (calcistico) – che pure i conti dovrebbero quanto meno aver imparato a farli stando alla velocità con cui hanno chiesto ai loro giocatori di rinunciare a parti consistenti del loro ingaggio annuale – contestino la soluzione prospettata dal presidente federale Gravina sui piani alternativi da individuare nel caso in cui non si riuscisse a portare a termine l’immane progetto di disputare tutte e 124 le partite residue nei 44 giorni che separano il 20 giugno dal 2 agosto, è davvero strano.
Eppure niente può aiutare a stabilire chi merita di arrivare prima e chi dopo, ad esempio in una classifica imprevedibilmente spezzata, più di una “sequenza ordinata e finita di passi (operazioni e istruzioni) elementari che conduce a un ben determinato risultato in un tempo finito” (miglior definizione trovata).
Questo ha pensato di fare Gravina qualora, come è banalmente lecito immaginare, il campionato non si potesse concludere. E anche al cospetto del ministro Spadafora, nel giorno in cui tutte le componenti federali si sono dette disposte a rispettare ogni indicazione pur di ottenere il sì alla ripartenza, la Figc si è impegnata a garantire soluzioni alternative a quella della normale conclusione del torneo.
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco