Si sarebbe divertito perché le sfide gli piacciono e il calcio della ripartenza sarà per gli allenatori davvero un’occasione unica per incidere ancor più del solito. Eusebio Di Francesco, però, dovrà godersi il campionato davanti alla televisione in attesa di riprendere prima possibile il suo lavoro. Ieri era a Pescara, al mare, a coccolare il nipotino Tommaso e a parlare di calcio con il figlio Federico. Di Francesco, che ha ricominciato a giocare a padel dopo il lockdown, mostra grande curiosità verso la ripresa del pallone. E il suo punto di vista è prezioso per capire quale calcio vedremo.
Eusebio, cambierà la filosofia delle sostituzioni? “Sicuramente sì. Gli allenatori potranno fare valutazioni diverse rispetto al passato. Le faccio un paio di esempi: ogni tanto avrà sentito un tecnico dopo la partita dire “se avessi potuto ne avrei cambiati nove”. Ecco, nove no, ma cinque adesso si possono cambiare. Oppure succede che alla vigilia hai il dubbio se schierare un giocatore che non sta benissimo e magari non lo fai perché temi di bruciarti una sostituzione: adesso puoi anche prenderti un rischio. Secondo me questa novità dei cinque cambi andrebbe riproposta pure in futuro, è una buona soluzione anche perché consente di tenere tutti i giocatori partecipi e concentrati. Non mi piace che venga introdotta a due terzi della stagione, ma ovviamente comprendo le motivazioni legate alla necessità di ridurre il rischio di infortuni che deriva dal calendario intasato e dal caldo estivo”.
È più probabile un turnover massiccio tra una partita e quella seguente o una gestione scientifica dei cambi? “Io sono per il turnover, anche perché il titolare ha un dispendio di energie psicofisiche nettamente superiori rispetto a chi entra dopo. Pensi al riscaldamento pre-partita, alla concentrazione che deve essere massima già molto prima del fischio d’inizio. Cominci a bruciare qualcosa già la mattina dell’incontro. Magari la gestione nelle piccole squadre sarà più complicata perché non c’è l’abitudine al turnover. Ma in generale credo che vedremo più rotazioni rispetto alla parte precedente del campionato. La peculiarità dei ruoli guiderà le scelte: i centrali difensivi, ad esempio, hanno un consumo energetico minore di esterni e mezzali”.
Si potrà lavorare di più e meglio sulla gestione dei momenti della gara? “Non so quanto si potrà gestire. Se il punteggio è in bilico, spingi e vivi la partita. Mi incuriosiscono molto i ritmi, che in Bundesliga nelle prime gare dopo la ripresa erano più bassi rispetto al solito. Potrebbero essere paragonabili ai ritmi che vediamo in estate quando iniziano i campionati. E la vera chiave sarà il recupero tra una partita e l’altra”.
Prevede tanto equilibrio e sorprese, pare di capire… “Sì, mi aspetto parecchio equilibrio e anche risultati sorprendenti soprattutto nelle prime partite, esattamente come accade ad agosto quando scatta il campionato”.