La cosa più complicata per il tifoso della Roma in vista della ripartenza del campionato è capire come sia potuto precipitare in questa maniera il borsino dell’entusiasmo, dal periodo della quarantena durante la quale tutto sommato le uniche notizie confortanti quasi dell’intera serie A venivano dall’impegno della società giallorossa sul territorio a favore di chi ne aveva maggior bisogno e dalla coesione mostrata dai giocatori in un momento così difficile per tutti (con diverse a ampie testimonianze d’affetto di quasi tutti i giocatori), a questo momento in cui invece ci si appresta a tornare in campo col terrore di una squadra a quanto pare «un po’ pigra sul campo» (unica frase anticipata lunedì da Sky di una ben più lunga intervista concessa dal ds Petrachi, che riportiamo per intero), i dirigenti insoddisfatti e litigiosi, con il baratro di un insopportabile sbilancio finanziario e un presidente contestato e descritto come non più in grado di garantire continuità sportiva e economica al club. E con la colpa di non aver ceduto a Friedkin.
I titoli dei giornali di ieri in questo senso erano spaventosamente espliciti: mentre sulla Gazzetta Marotta urlava felice «Voglio tutto», sorvolando bellamente sulle evidenti difficoltà economiche dell’Inter (al 30 giugno 2019 indebitamento e rosso di bilancio più o meno attestati al doppio di quelli della Roma, calo del fatturato commerciale previsto per quest’anno del 35%), nella pagine della Roma si raccontava di «Pallotta nel mirino» e in quelle dedicate agli approfondimenti tecnici si leggeva che alla ripartenza l’Atalanta ispira più fiducia della Roma (?), ma che poi bisogna fare attenzione ai progressi possibili del Napoli (??).
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco