Nel borsino dei dirigenti della Roma, che quasi ogni giorno si è costretti a fare, se non altro per correre dietro alle voci messe in giro il più delle volte senza alcun riscontro con la realtà, stavolta bisogna registrare una netta tendenza al ribasso intorno al nome del direttore sportivo Gianluca Petrachi. E se invece qualcuno aveva dei dubbi sulla tenuta dell’amministratore delegato Guido Fienga dopo il naufragio della trattativa Friedkin dovrà ricredersi: il rapporto con il presidente Pallotta è sempre più saldo.
Curioso il motivo che ha scatenato l’ultimo sbandamento di Petrachi, l’unico dirigente che negli ultimi tempi ha fatto sentire la sua voce anche pubblicamente, con un’intervista concessa a Sky che conteneva, in mezzo ad una serie di considerazioni impeccabili sul passato, sul presente e sul futuro tecnico della Roma, anche un paio di riferimenti che evidentemente hanno toccato qualche sensibilità, di qualche giocatore che poco gradisce i richiami alla professionalità (ma il ds in ogni caso l’obiettivo di far allenare tutti con ancor maggior impegno magari l’ha raggiunto…) e dell’allenatore che già non aveva digerito l’intervento nello spogliatoio di Sassuolo nella sfortunata trasferta del 1 febbraio scorso, addirittura pubblicamente rivendicato.
E a proposito di sensibilità ferite, è toccato poi proprio al ds restare scottato, stavolta però per alcune “mancate” parole. E qui siamo al retroscena curioso di cui abbiamo fatto cenno. È successo infatti che per celebrare degnamente il primo anno di Fonseca sulla panchina della Roma, la cui ricorrenza giovedì è stata festeggiata dalla Roma con una lunga intervista al tecnico sul sito ufficiale, siano poi uscite delle dichiarazioni del presidente che sono state in realtà estrapolate da una più ampia conversazione che Pallotta aveva intrattenuto con Paul Rogers, il responsabile delle strategie di comunicazione della Roma, e che sarebbe diventata oggetto di un’altra intervista che sarebbe stata resa pubblica in questi giorni.
Nell’elogiare Fonseca, Pallotta aveva detto testualmente: «La Roma sarà molto fortunata se Paulo rimarrà per tanto tempo. È incredibilmente intelligente, ha un approccio davvero evoluto al calcio che predilige, piace a tutti e ha dimostrato tanta maturità. Ha un ottimo rapporto con i giocatori e lavora davvero bene con Guido Fienga, con Manolo Zubiria e con tutto lo staff». Due i nomi citati: l’ad Fienga e il responsabile organizzativo Zubiria. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco