“E lui è un impulsivo Purtroppo l’assenza fisica del presidente, come nel caso della Roma, può creare equivoci come quelli che sta vivendo il club in questo periodo“.
Pallotta, però, nella sua lunga intervista, il nome di Petrachi non l’ha fatto… “Non so se sia stato un lapsus o una cosa voluta, ma purtroppo ribadisco che in questi casi serve un contatto diretto. A Venezia ho avuto come presidente Joe Tacopina: parliamodue lingue diverse e molto spesso una comunicazione non diretta non favorisce un rapporto chiaro e schietto“.
Che idea si è fatto della situazione della Roma? “Ovviamente è alle prese con una situazione difficile e con un mercato che si annuncia complicato e questo, di solito, porta tensione. Non posso giudicare da fuori quale sia lo stato reale delle cose: Roma è una piazza complessa, dove la comunicazione è un aspetto molto importante. E Petrachi questo aspetto l’ha affrontato sin dalla prima conferenza stampa“.
Considera chiuso il rapporto tra Petrachi e la Roma o c’è ancora margine? “Credo che la situazione sia ancora recuperabile, ma prima di tutto viene il dialogo. Se non c’è quello, non si va da nessuna parte. Queste cose si chiariscono faccia a faccia, possibilmente. Poi non so quali saranno le decisioni della società, ma il chiarimento serve in tutti i casi. Restare ognuno sulla propria posizione non porterebbe produttività. Anzi, in questo momento l’unica cosa che può far bene a Petrachi, alla Roma e Pallotta è la possibilità di operare senza strascichi“.
FONTE: Il Corriere della Sera