Sospeso, come un alunno indisciplinato. La Roma prende le distanze senza più equivoci da Gianluca Petrachi, attraverso un gelido comunicato che compare a metà pomeriggio sul web. E’ la procedura scelta con l’ufficio legale della società per chiudere la brevissima liason con il direttore sportivo: non è licenziamento, non sono dimissioni.
Per il momento Petrachi, che ieri mattina era andato a Trigoria e aveva assistito all’allenamento della squadra, non può esercitare le sue funzioni, in attesa di un accordo economico che gli consenta di uscire di scena dignitosamente. L’alternativa è un contenzioso legale, un anno meno una settimana dopo la burrascosa rottura con il Torino. Questo almeno minaccia Petrachi, sulla scorta di un contratto che scade nel 2022. In ogni caso la storia finisce in una maniera singolare: avevate mai sentito parlare di un ds sospeso?
De Sanctis prende il timone a Trigoria, per il momento a tempo determinato. Anche perché la Roma è in vendita. E in questo quadro non ha senso programmare un progetto a lunga scadenza. Ma non è detto che in futuro non possa restare con una qualifica ufficiale e definitiva. Si giocherà le sue possibilità, delegando le tante energie che aveva dedicato al settore giovanile a Bruno Conti, recuperato da Fienga dopo anni di inspiegabile oblio.
Per il futuro però prende corpo una clamorosa indiscrezione: il ritorno di Walter Sabatini, oggi felicemente accasato al Bologna. L’ipotesi non ha fondamento con l’attuale proprietà, perché Sabatini ha rotto sia con Pallotta che con Baldini quattro anni fa, dopo essere stato più volte privato della propria autonomia decisionale. Ma c’è chi giura che un contatto con Fienga, in prospettiva dell’eventuale cambio di padrone, ci sia stato. Tanto Sabatini, quanto il vecchio vice Massara (ora ds del Milan) sono candidati plausibili per una Roma rigenerata in toto. Non nell’immediato, quindi, ma più avanti. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida