Acquistare: Smalling, poi in futuro solo possibili scambi. Vendere: il più possibile, con l’obiettivo di salvaguardare i gioielli di famiglia, in primis Zaniolo che ci ha messo un amen a riaccendere la speranza dei tifosi giallorossi. Sono le priorità del mercato romanista in questo momento dove, peraltro, ci sono ancora sei partite di campionato da giocare e poi provare a sognare con l’avventura in Europa League. Ovvero è un mercato che di fatto è molto meno in prima pagina rispetto alle abitudini di questa stagione, dove contano ancora più i gol degli acquisti.
La Roma, peraltro, ha già sistemato la questione Mkhitaryan e preso a parametro zero lo spagnolo Pedro. Il non c’è due senza tre è legato al nome di Smalling su cui la dirigenza si sta muovendo sempre più convinta per poi, una volta concluso l’acquisto, dedicarsi al capitolo cessioni che dovranno essere parecchie, garantire una certa liquidità e, soprattutto, qualche decina di milioni di plusvalenze necessarie per cominciare a rimettere in sesto un bilancio da allarme rosso.
Dunque, Smalling. La settimana scorsa a Roma si è visto il mediatore croato Jozo Palac a cui era già stato dato mandato per risolvere la questione con il Manchester United, legittimo proprietario del cartellino del difensore inglese fino al 30 giugno del 2022 (con uno stipendio annuale da oltre quattro milioni e mezzo netti). Venerdì scorso Jozo Palac si è presentato nella sede di via Tolstoj, dove ha avuto un prolungato incontro a quattro occhi con l’amministratore delegato dottor Guido Fienga.
Incontro in cui il numero due romanista ha ribadito che l’intenzione primaria del club è quella di acquistare, subito, il cartellino del giocatore, al di là di tutte le voci che vorrebbero l’affare indirizzato verso un prestito con un obbligo di riscatto da esercitare dopo dodici mesi. «Vai a Manchester e tratta il giocatore con l’United per acquistarlo, questi sono i soldi che abbiamo a disposizione»: queste le parole con cui Palac nei prossimi giorni, forse già oggi, si presenterà dai collaboratori di sir Alex Ferguson per cercare di chiudere già in questa settimana.
Del resto la Roma sa bene che per poter pensare di fare suo l’inglese, c’è la necessità che diventi un giocatore giallorosso per poi poterlo avere a disposizione anche nel prossimo mese di agosto, quando si dovrà affrontare l’affascinante avventura in Europa League dove si spera di poter incrociare la strada con lo stesso United (nel caso in semifinale). La speranza di riuscirci c’è, soprattutto perché nei prossimi giorni molto probabilmente tornerà in scena lo stesso Smalling, intenzionato a ribadire ai suoi datori di lavoro che non è intenzionato a tornare a Old Trafford, che vuole essere ceduto, che la sua scelta per il futuro è in Italia ed è colorata di giallorosso. Il problema, però, sono i soldi.
Quanti sono quelli che la Roma può investire per Smalling considerando l’età e un contratto quadriennale da garantire al giocatore? Il club sa che prendere subito il difensore inglese vorrebbe dire risparmiare qualche milione rispetto a un acquisto frazionato tra prestito rinnovato e obbligo di riscatto nel prossimo anno. L’offerta che ci risulta è di quattordici-quindici milioni pagabili tre anni. Che dirà il Manchester che ne vuole non meno di venti? Toccherà a Palac e Smalling convincere lo United, magari aiutati, in un secondo momento da un ulteriore, piccolo rilancio cash. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri