Dopo una stagione deludente, culminata con l’eliminazione contro il Siviglia in Europa League, il tecnico Paulo Fonseca ha sorpreso tutti, ci si attendeva una presa di coscienza, un’ammissione, e invece ha definito l’annata trascorsa una stagione positiva. La sua Roma non ha mai vinto contro le squadre che lo hanno preceduto in classifica; in Europa League, appena 3 successi (Gent e doppietta con il Basaksehir) in 9 gare disputate; rapporti da ricucire con Zaniolo e Dzeko che al termine del ko con il Siviglia lo ha chiamato duramente in causa per la preparazione sbagliata della gara. Paulo, inoltre, è quello che al debutto ha fatto peggio.
Al primo anno, Garcia tagliò il traguardo degli 85 punti (+15); Spalletti, prendendo la squadra in corsa e in crisi 80 (+10); Di Francesco ne fece 77 (+7). Ora il passaggio di proprietà, che normalmente porta con sé rivoluzioni. Non dovrebbe essere questo il caso anche se Paulo è sotto osservazione. Il problema sono i tempi: molto ristretti. Tra 18 giorni la Roma si ritrova ed è ancora senza ds, al quale normalmente viene demandata (o con il quale si condivide) una scelta del genere.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina