«Io aspetto la Roma». Chris Smalling è stato molto chiaro parlando prima con la società giallorossa e poi con i professionisti che curano i suoi interessi. Per il suo futuro, la prima opzione rimane il club giallorosso. Dove, nella stagione che si è appena conclusa, si è trovato alla grande in campo e fuori, confortato in questo dalla sua famiglia, in particolare dalla moglie che gli ha chiesto di poter continuare a vivere a Roma. L’intenzione del difensore inglese non è stata minimamente scalfita neppure dall’inevitabile delusione, comprensibilissima, di non aver potuto stare in campo con i suoi compagni nella partita contro il Siviglia.
Smalling, peraltro, ha capito benissimo le motivazioni dell’impossibilità di chiudere subito l’affare, avendo conoscenza del momento societario, che sta vivendo un passaggio di proprietà che inevitabilmente ha portato a comprensibili congelamenti economici. Anche per questo la Roma non è riuscita a convincere quei cattivoni dello United a garantire un’estensione del prestito almeno per le partite di Europa League. E così Smalling di fatto è stato costretto a fare il tifoso davanti al televisore. Con grande dispiacere suo, della Roma, di Fonseca, dei suoi compagni, dei tifosi giallorossi che nell’anno giocato dall’inglese con la nostra maglia, ne hanno saputo apprezzare le qualità, la serietà, la professionalità. E per questo ora tutti tifano perché in questo lungo mercato che si concluderà all’inizio di ottobre, si possa finalmente concretizzare un ritorno di Smalling a Trigoria.
Bello, bellissimo tutto questo, ma un conto è dirlo e un altro è farlo. Perché di mezzo ci sono i soldi, parecchi, da garantire a un club come il Manchester United che non è proprio la società più facile con cui trattare.
In questo momento c’è da dire che, in attesa del closing per il passaggio della società al gruppo Friedkin, i rapporti tra i due club si possono definire congelati. Il Manchester sa che la Roma vuole il giocatore, ma certo non fa la prima mossa, la Roma sa che c’è bisogno di brindare all’arrivo di Friedkin prima di fare la sua, nuova, prima mossa. Convinta, peraltro, che i diciotto milioni di sterline chiesti dallo United fino a qualche giorno fa, potrebbero e dovrebbero scendere di qualcosa anche se non di molto. A quel punto, dopo l’imprescindibile semaforo verde della nuova proprietà, si proverà ad accontentare il giocatore, Fonseca, i compagni e i tifosi romanisti. Insomma è tutto rimandato a (minimo) il 18 agosto sperando che la concorrenza sul giocatore non sparigli le carte in tavola. In Italia si parla di un interessamento per il difensore da parte di Inter e Napoli, in Inghilterra di Tottenham ed Everton. Ma Smalling vuole aspettare la Roma. Non resta che attendere con lui, augurandosi che nessuno (con i soldi) riesca a far cambiare idea al giocatore. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri