Nell’attesa che precede la prossima sfida contro la Lazio, in programma domenica, ripercorriamo i 10 migliori momenti di Totti nella stracittadina…
Dal primo derby disputato da ragazzino, nel 1994, alla celebre esultanza con selfie annesso più di vent’anni dopo, nessun giocatore nel calcio moderno ha avuto un impatto simile a quello di Totti nelle accese sfide ai rivali biancocelesti.
Ha segnato gol decisivi, inventato esultanze originali e guidato la squadra in vittorie indimenticabili. Abbiamo scelto i suoi dieci momenti più significativi nei Derby della Capitale da lui disputati.
10. Quello del primo impatto – Lazio-Roma 1-0 – 1993-94
Un momento spartiacque nella storia dei Derby della Capitale. Per molti motivi, tra cui il fatto che il derby in questione è l’unico in questa Top 10 in cui Totti non indossava la maglia numero 10.
Il giovane Totti, all’epoca diciassettenne, assaggia per la prima volta il derby di Roma, gettato nella mischia da Carlo Mazzone nel secondo tempo per cercare di recuperare una partita che vede i giallorossi in svantaggio di un gol per via della rete siglata da Giuseppe Signori al sesto minuto di gioco.
L’impatto di Totti è immediato. Lo smilzo ragazzino entra in campo con gli occhi della tigre, dimostrando che l’adolescenza se l’è già lasciata alle spalle, e inizia a creare scompiglio con i suoi scatti e la sua tecnica sopraffina. Troppo per la difesa laziale. Totti va via a Paolo Negro sulla destra e costringe il difensore biancoceleste a un goffo intervento all’interno dell’area di rigore.
Sul dischetto si presenta Giuseppe Giannini – tale responsabilità ricadrà su Totti qualche anno più tardi – ma la traiettoria bassa viene intuita e respinta da Marchegiani. La Lazio vincerà la partita lasciando i tifosi della Roma nello sconforto. Se c’è un aspetto positivo da evidenziare, tuttavia, non può che essere l’ottima prestazione del ragazzino subentrato a partita in corso.
9. Quello della telecamera… – Lazio-Roma 1-1 –2003-04
Solo i tifosi più attenti ricorderanno il gol realizzato da Totti in questa partita, ma è difficile non ricordarne l’esultanza, con il dieci giallorosso che corre verso la bandierina di destra e, per qualche secondo, si impossessa della telecamera.
L’interazione con la camera è un classico delle esultanze post-marcatura, tutti ricorderanno, ad esempio, quella di Maradona nel Mondiale del ’94, ma Totti è andato oltre, sollevando momentaneamente il cameraman dal suo incarico e dirigendo la telecamera verso i tifosi romanisti in festa.
La Lazio era passata in vantaggio con la rete di Bernardo Corradi, ma nella ripresa lo stesso Corradi viene punito per un fallo di mano all’interno dell’area di rigore giallorossa. Totti si presenta dagli undici metri e insacca nell’angolo. prima di correre verso la bandierina del corner, dal cameraman più vicino.
Le immagini registrate non saranno state delle migliori, quello che è stato mostrato in televisione non era perfettamente a fuoco, ma il momento in sé rimarrà a lungo nella memoria di molti.
8. Quello post infortunio – Lazio-Roma 0-2 –2005-06
Da più di vent’anni a questa parte, i tifosi della Roma guardano i derby sperando in una magia di Totti…ma in qualche occasione la leggenda giallorossa vi ha partecipato, come noi, da semplice spettatore, spronando incessantemente i compagni.
All’inizio del 2006 Totti si frattura la caviglia in una partita contro l’Empoli, un duro colpo che priva la Roma della sua stella e costringe il capitano giallorosso a una corsa contro il tempo per poter recuperare e partecipare al Mondiale di Germania del 2006.
Una settimana più tardi all’Olimpico va in scena il Lazio-Roma e Totti avrebbe comprensibilmente potuto mantenere un profilo basso, costretto com’era a camminare con le stampelle e a contemplare la possibilità di non partecipare a quello che probabilmente sarebbe stato il più importante torneo internazionale della sua carriera. Eppure era lì, a bordocampo, a fianco di Bruno Conti a incitare e sostenere i compagni.
Forse la sua presenza e il suo comportamento hanno motivato i compagni o forse non ha inciso più di tanto, sta di fatto che la serata dell’Olimpico è entrata nella storia: le corse di Mancini, il giovane Daniele De Rossi a guidare il centrocampo e le reti di Taddei e Aquilani in una vittoria alquanto sofferta.
Al fischio finale Luciano Spalletti e il suo staff si riversano in campo per festeggiare i tre punti mentre Totti è sotto la Curva Sud a sventolare una bandiera e a cantare assieme ai tifosi. I giallorossi avrebbero poi chiuso il campionato in quinta posizione, giusto sopra i rivali cittadini (sebbene Calciopoli abbia poi mischiato le carte e promosso la Roma al secondo posto in graduatoria) e Totti avrebbe preso parte al Mondiale di Germania.
E sappiamo tutti com’è andata a finire.
7. Quello della Grande Bellezza – Lazio-Roma 1-2 – 2014-15
“Tutto dipendeva da quella partita: ci avrebbe portato in paradiso oppure spediti dritti all’inferno” – avrebbe poi dichiarato Alessandro Florenzi. “Fortunatamente, all’inferno sono andati loro – e quel gol di Mapou ci ha mandati in paradiso”.
In termini di importanza, non tutti i derby hanno avuto la stessa posta in palio. Era la penultima giornata di campionato, con le squadre separate in classifica da un singolo punto; la vittoria per i giallorossi avrebbe garantito la seconda posizione e la qualificazione alla Champions League dell’anno successivo. La sconfitta, invece, avrebbe messo tutto in discussione.
Negli ultimi frenetici 20 minuti finali, Juan Iturbe, entrato al posto di Totti, porta in vantaggio la Roma, prima che Djordjevic rimetta la gara in parità dando nuova speranza alla compagine biancoceleste in vista dell’ultimo turno di campionato. Questo fino a quando Mapou Yanga-Mbiwa non decide di scrivere il suo nome nella storia del Derby, indirizzando in rete una punizione di Miralem Pjanic a cinque minuti dalla fine, mettendo il sigillo su una fondamentale vittoria.
In quei momenti decisivi, Totti non era in campo, ma è stato comunque il leader dei festeggiamenti post partita. Due le magliette sfoggiate per l’occasione, la prima diceva “Game Over” mentre sulla seconda, indossata sotto la Curva Sud e a beneficio dei fotografi, campeggiava la scritta “La Grande Bellezza”.
Nell’ultima gara interna della stagione, oltre alla vittoria del Derby, la Roma festeggia anche la qualificazione alla Champions League.
“La foto dei festeggiamenti è appesa nello spogliatoio e sono sicuro che ci rimarrà per un po’ di tempo” – ha affermato Florenzi. “Per molte persone è stato un pomeriggio davvero speciale”.
6. Quello del selfie – Roma-Lazio 2-2 – 2014-15
I grandi calciatori non si rendono protagonisti di ricordi indelebili solamente con il pallone tra i piedi. Quello che succede attorno al calcio può lasciare il segno tanto quanto le reti realizzate. Per Totti, si è trattato di uno di quei momenti.
Dopo il secondo gol realizzato dal capitano, che ha consentito alla Roma di recuperare uno svantaggio di due gol (ne parleremo più avanti), Totti corre verso Guido Nanni, l’allenatore dei portieri, con la complicità del quale aveva precedentemente nascosto il telefonino. Prende quindi lo smartphone e, dopo essersi messo in posa davanti alla Curva Sud, scatta un selfie assieme ai tifosi festanti.
La foto non è sicuramente delle migliori, come ammesso subito dal protagonista, ma è stato il gesto stesso a essere eccezionale. Nessun giocatore dei massimi campionati europei aveva mai pensato di scattare un selfie dopo un gol realizzato, tantomeno in un momento importante di una gara fondamentale.
“Non sono abituato a fare selfie perché sono geloso della mia vita privata” – ha dichiarato Totti. “Ma questa era un’occasione unica e irripetibile perché i miei gol mi hanno consentito di superare importanti marcatori nella storia del Derby. È un momento che ricorderanno tutti”.E aveva ragione. I gol di quella partita rimarranno a lungo impressi nella memoria degli appassionati italiani. Chi abita invece più lontano, e magari non ricorda al meglio le emozioni di quella partita, non dimenticherà certo l’esultanza di Totti – un momento storico nel panorama social grazie a un giocatore epico.