Da Napoli a Roma (e viceversa) è niente: è un’ora o poco più di treno, è un affare dietro l’altro, è un asse che resta vivo, si sviluppa, sfida le «leggi» del mercato già scritte e resiste, fino a prova contraria. E da Ünder a Milik è un attimo, è un’idea ch’è tornata a brillare, è soprattutto convergenza di interessi (tecnici ed economici) da inseguire ossessivamente. Si scrive Ünder, si pensa a Milik, poi si resta aggrappati a questa «tentazione» che dà un senso a giornate altrimenti vuote, sprecate a cercare illuminazioni.
Napoli e Roma ci stanno provando, ne hanno parlato ripetutamente De Laurentiis e Fienga, hanno buttato giù una bozza che prevede lo scatto decisivo del turco verso il San Paolo, con un assegno da quindici milioni di euro, per spingere poi il polacco, direzione Stadio Olimpico, a vivere la sua nuova dimensione. Ma in questa trattativa ampia, tracciata, resta comunque l’ombra della Juventus, il suo fascino accattivante che ha fatto presa su Milik, al quale sia la Roma che il Napoli stanno cercando di spiegare che non tutto ciò che si è detto (in passato), sia poi autenticamente vero o realizzabile. Con l’accelerazione su Milik la Roma si cautela in caso di partenza di Dzeko.
Il Napoli deve colmare, sulla fascia destra, il vuoto che ha lasciato José Maria Callejon, e Ünder viene ritenuto da Gattuso e Giuntoli l’esterno ideale per raccogliere responsabilità pesantissime. Alla Roma piace Milik, e tanto, e nella chiacchierata più recente, dopo che c’è stato modo di parlare di Maksimovic, è finito anche il centravanti polacco, che però aspetta di capire se ancora ci sia un varco per intrufolarsi alla «Continassa». (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – D’Ubaldo / Giordano