Tutto è ancora in divenire. Partendo dal mercato. La nuova proprietà si è appena insediata e le trattative avranno bisogno di qualche fisiologico assestamento all’interno del club prima di entrare nel vivo. Ma Fienga e De Sanctis stanno lavorando per assecondare le richieste di Fonseca e cercare di risolvere le situazioni più spinose. Dopo la conferma di Mkhitaryan, l’arrivo di Pedro e la partenza di Cetin, la Roma dovrà necessariamente sfoltire la sua rosa extralarge e colmare le lacune emerse nell’ultima annata, con un occhio più che vigile al bilancio.
La porta Nel pacchetto arretrato, sono diverse le questioni da affrontare. A partire dal portiere: non è un mistero che la seconda parte della stagione abbia fatto emergere più di un dubbio su Pau Lopez. L’infortunio al polso ha influito sul rendimento dello spagnolo nel finale, ma l’investimento su di lui di appena un anno fa (24 milioni circa più una serie di bonus che fanno arrivare la cifra complessiva a 30) impone di non depauperare il patrimonio.
Ha diversi estimatori in Europa, se arrivasse un’offerta congrua la Roma è pronta a sedersi al tavolo, ma lui vorrebbe restare per dimostrare le sue qualità. Peraltro al momento i possibili sostituti non sono obiettivi semplici: su Sirigu per ora il Torino ha posto il veto; Meret piace ma è valutato uno sproposito e potrebbe essere pedina di scambio col Napoli, a sua volta interessato a diversi giocatori di stanza a Trigoria; negli ultimi giorni è stato avanzato anche un sondaggio per Andrada del Boca, ma oltre quello non si è andati.
La difesa Davanti al portiere, tutto ruota intorno a Smalling. L’inglese aspetta la Roma, fin da quando lo United lo ha richiamato alla base a fine campionato per non correre il rischio di incrociarlo in Europa League. Da allora però le richieste (esosissime) provenienti da Manchester non sembrano aver corretto il tiro, e se il difensore sta rifiutando mezza Premier pur di tornare nella Capitale, il club giallorosso sta tessendo una fitta trama con diversi mediatori per portare Solskjaer a più miti consigli.
Il prezzo giusto per chiudere l’affare non dovrebbe superare i 17 milioni, bonus compresi. Ma la tendenza verso la conferma della linea difensiva a tre porterebbe a un altro innesto anche a fronte della positiva conclusione per il centrale di Greenwich: Jesus non è preso in considerazione da Fonseca ed è indirizzato verso Cagliari, e le alternative a Mancini e Ibanez resterebbero Fazio (in vistoso calo negli ultimi mesi) e Kolarov, che è pur sempre un adattato in quel ruolo.
Discorsi differenti fra le due fasce: se la sinistra appare coperta, con Spinazzola, lo stesso serbo e Calafiori in rampa di lancio, a destra restano ancora diverse incognite. Florenzi è rientrato dal prestito al Valencia, ma il suo rapporto con la casa madre è arrivato al capolinea a gennaio scorso. Interessa alla Fiorentina e alla Juventus, che può proporre in cambio Rugani e Romero, più che il Demiral di cui si è ventilato nelle scorse ore e che invece è destinato a rimanere a Torino. L’esterno ha estimatori anche in Inghilterra (ad esempio l’Everton di Ancelotti), ma vorrebbe restare in Italia.
Con Zappacosta tornato al Chelsea, gli altri elementi sulla destra sono Peres, Karsdorp e Santon. L’olandese è in uscita, a patto di trovare un acquirente; l’ex interista è rimasto ai margini a lungo con Fonseca; e ricominciare con il brasiliano titolare (peraltro senza reali alternative) non è l’ipotesi più allettante: nonostante un finale di stagione più che buono, per certi versi sorprendente, i suoi limiti sono riemersi tutti nella sfida contro il Siviglia. Da Napoli offrono Hysaj, sempre nell’ambito di una maxi-operazione che coinvolgerebbe diversi elementi delle due rose, compreso Maksimovic.
Il centrocampo (…)
FONTE: Il Romanista – F. Pastore