Lo spitfire di famiglia ha i serbatoi pieni, il piano di volo già predisposto, il muso orientato verso est, direzione Roma. Arrivano. Atterrano. Sbarcano. Si presentano. I tappeti rossi e gli invertebrati di professione sono pronti ad accoglierli, ma sappiano i signori Friedkin che gli stessi invertebrati saranno pronti a togliere i tappeti rossi al primo alito di vento contrario alle loro aspettative da maggiordomi che vivono al motto di «lei non sa chi sono io». Papà Dan e baby Friedkin hanno programmato per la prossima settimana la loro prima volta a Roma, almeno da proprietari del club giallorosso. Fonti assai vicine alla famiglia danno per sicuro lo sbarco nei primi giorni della prossima settimana, sempre che la pandemia ancora in corso non costringa a un nuovo cambio di programma. Da martedì 8 ogni giorno sarà quello buono per srotolare lo striscione Welcome Friedkin.
La prima tappa della loro permanenza a Roma molto probabilmente sarà Trigoria dove, come hanno dichiarato ieri nell’intervista rilasciata al sito ufficiale del club, vogliono conoscere di persona Fonseca, i calciatori, i dipendenti. La seconda, inevitabilmente, sarà a via Tolstoj, dove la Roma da qualche anno ha aperto una sede tecnologica e futuribile, che gli uomini di fiducia del gruppo texano hanno già visitato nel corso della loro seconda visita nella Capitale. La terza non è da escludere che possa essere direttamente il Campidoglio, per la gioia della signora Friedkin, grande appassionata di storia, archeologia e collezionista d’arte, che sicuramente si sazierà della vista che potrà avere dal balcone del sindaco: la magnificenza dei Fori a perdita d’occhio. Una visita, quella in Campidoglio, in cui certamente si toccherà la questione stadio di Tor di Valle, questione che i nuovi proprietari del club hanno citato, con notevole interesse, anche nell’intervista di ieri. (…9
FONTE: Il Romanista – P. Torri