Se il diktat di Friedkin è quello che “i campioni non si costruiscono dall’oggi al domani“, allora la Roma ha materiale per sorridere. Calafiori e Villar non sono ancora dei campioni, ma non è detto che un giorno lo possano diventare. Serve tempo, pazienza, come detto dal presidente. I due sono stati tra le note più belle della prima sgambata stagionale sabato pomeriggio. A rubare l’occhio è stato soprattutto Villar che ha giocato da trequartista alle spalle di Mkhitaryan e Perotti.
Lo spagnolo ha risposto giocando 45 minuti di grande intensità piazzando un paio di coast to coast interessanti e dando la sensazione di giocare con personalità e voglia. La prestazione non è passata inosservata in Spagna dove molte critici non hanno capito come le grandi del campionato se lo siano fatto scappare. A pieno regime Villar tornerà a giocare tra i due mediani, ma ha dimostrato di essere duttile.
Poi c’è Calafiori che aveva chiuso la stagione con la bella prestazione contro la Juventus e la panchina in Europa League. Ha giocato 45 minuti contro la Samb confermando che può essere una valida alternativa immediata e futura. Fonseca, prima di decidere se tenerlo o mandarlo a giocare, lo vuole vedere in test più probanti a cominciare da quello contro il Frosinone. Tra una decina di giorni si deciderà. La società ci punta per il futuro.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese