Ciro Immobile ed Edin Dzeko sono partiti da molto lontano per ritrovarsi questo pomeriggio all’Olimpico e sancire la (momentanea?) superiorità cittadina fra Lazio e Roma. Quanto possano essere diversi un ragazzo di 26 anni nato in Campania ed un altro di 30 che ha visto la luce in Bosnia. In comune, però, c’è il fatto che la fame di gol li abbia portati a essere giramondo. Sorrento, Juve, Grosseto, Pescara, Genoa, Torino, Borussia Dortmund e Siviglia per Immobile; Zelieznicar, Usti nad labem, Teplice, Wolfsburg e Manchester City per Dzeko. Un titolo di capocannoniere in Italia (col Torino) per il centravanti della Lazio, un titolo di capocannoniere in Germania (col Wolfsburg) per quello della Roma. Ora dominano la classifica marcatori che vede Dzeko al comando. Oggi si contenderanno il titolo di re della Stracittadina.
Immobile arriva al derby con una dote stagionale di 13 gol, perché ai 9 realizzati in campionato vanno aggiunti i 4 messi a segni con la Nazionale. Ha giocato due volte quello di Genova e tre quello di Torino. Una sola rete all’attivo per lui, col Genoa, ma inutile (3-1 per la Samp). E, più in generale, non ha mai vinto una Stracittadina (4 sconfitte e 1 pari). Dzeko, invece, ha giocato entrambi i derby della scorsa stagione e li ha vinti senza troppi problemi. Non basta. Il bosniaco ha segnato in tutti e due i match, scoprendo così il sapore del successo nella partita che determina il predominio calcistico nella Capitale. Con queste premesse, nessuna sorpresa che il centravanti giallorosso abbia trovato l’ottimismo per credere di ripetere la magia riuscitagli in Germania e in Inghilterra. Quale? Vincere il campionato nella seconda stagione di permanenza.