Daccia a faccia prolungato con Paulo Fonseca, poi, un discorso alla squadra «Siamo felici di essere finalmente qui». Con qualche parola in un italiano destinato a migliorare, Ryan Friedkin e suo padre Dan hanno inaugurato a Trigoria la nuova era americana del club. giallorosso.
Due Mercedes nere hanno portato alle 16 nel centro sportivo la delegazione americana, appena sbarcata con un jet privato per conoscere l’allenatore Paulo Fonseca (con cui c’era già stata una videochiamata), il capitano Edin Dzeko e il resto della squadra. Una visita di tre ore, chiusa assistendo all’allenamento da dietro la porta del campo Di Bartolomei.
Per ora il programma del club è asciutto: concentrarsi sui tagli all’organico: Fazio al Cagliari è sfumato per la richiesta di buonuscita, Florenzi andrà in prestito al Psg e forse Karsdorp al Genoa. Di ritorno Smalling, che a ore firmerà portando allo United 13 milioni più 3-4 di bonus.
In sospeso la questione Dzeko: avrà il via libera per andare alla Juve, che non lo ha ancora mollato, solo se arriverà Milik. Che la Roma non abbia abbandonato la pista lo dimostra il lungo colloquio in-uno dei corridoi della Lega di Serie A tra Fienga e Andrea Chiavelli del Napoli (lui è risultato negativo al tampone).
Alla Roma si sta interessando anche Vitek, che sta per rilevare i terreni su cui dovrebbe sorgere lo stadio di Tor di Valle. Un socio di minoranza non è per ora un’opzione contemplata dai Friedkin, ma non è una soluzione da escludere.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci