Fonseca deve iniziare con il piede sull’acceleratore. Per farlo non è stato messo nelle migliori condizioni. Oggi Dzeko è aggregato al gruppo ma con la testa alla Juventus a tal punto che il terminale offensivo nel 3-4-2-1 potrebbe essere Mkhitaryan; Kumbulla, appena arrivato, lo ha definito «non totalmente pronto per giocare»; in porta, la mancata risposta su chi sarà il titolare, conferma le perplessità personali su Pau Lopez.
Per fortuna della Roma al Verona non va meglio, come confermano le parole di Juric che aveva lamentato come la squadra fosse in pieno working-progress dopo le partenze di Kumbulla, Pessina e Amrabat, con diversi reparti da completare, calciatori arrivati fuori forma e almeno due titolari out (Lazovic-Magnani).
Anche Fonseca durante la conferenza stampa di ieri ha preso la palla al balzo per prende il club in contropiede sulla questione Smalling: «Sono fiducioso su Chris e stiamo lavorando per averlo. Sono sempre in contatto con lui, anche giovedì ci ho parlato. Ha voglia di tornare e noi lo vogliamo riavere. Penso che nei prossimi giorni potremo averlo». Un arrivo dato quasi per scontato.
Parole che sorprendono e non poco all’interno di Trigoria. Il rischio dell’effetto-boomerang è dietro l’angolo. Paulo, infatti, non poteva non sapere come al momento non sia in programma nessun rilancio dopo il no di domenica scorsa da parte dello Unite. E allora, queste parole non possono che essere interpretate come una difesa preventiva verso l’esterno in caso di mancato riscatto dell’inglese e/o un tentativo mediatico per mettere pressione alla società.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina