Il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini prende a pallonate il Governo e riapre gli stadi di calcio. Un gol in rovesciata, da bomber di razza; mille spettatori per Parma-Napoli, altri mille per Sassuolo-Cagliari: una volta tanto, la ragionevolezza trionfa sulle strategie politiche.
Quella di ieri è stata una giornata movimentata, l’ennesimo pasticcio dell’Esecutivo va in scena verso l’ora di pranzo, quando il Ministro della Salute Speranza e quello dello Sport Spadafora – con il placet del Comitato Tecnico Scientifico – riaprono il Foro Italico agli spettatori, autorizzando la presenza del pubblico (nella misura di mille unità) per le semifinali e la finale degli Internazionali d’Italia.
Decisione valida solo per gli «eventi unici» e non per i campionati di tutti gli altri sport, vincolati al nuovo dpcm previsto per i17 ottobre. E l’ennesima presa in giro per un movimento che da solo muove un fatturato da 4 miliardi l’anno finanziando l’intero mondo dello Sport Italiano, è l’ennesima prepotenza mascherata dalle norme, dai regolamenti, dai cavilli burocratici.
Ma arriva la deroga del Governatore dell’Emilia Romagna che regala – almeno a duemila italiani – una domenica normale, serena, quasi romantica. L’ennesimo sgarbo al mondo del caldo questa volta non passa – non può passare – perché si è passato il limite da un bel pezzo, nonostante la grande signorilità – forse eccessiva – con la quale si è sempre mosso il presidente della Figc Gabriele Gravina.
Intanto la Lega Calcio ringhia, perché nella prima giornata di campionato riapriranno soltanto due impianti su dieci, quando il Governo si era impegnato a riaprire tutti gli stadi per l’inizio del campionato: promessa clamorosamente disattesa. Intanto oggi per le ore 15 è prevista una riunione in Lega proprio per affrontare il problema stadi.
«La situazione che stiamo vivendo è surreale – sottolinea l’Ad della Lega Luigi De Siervo – abbiamo presentato a luglio un protocollo dettagliato di oltre 300 pagine per la riapertura parziale in massima sicurezza degli stadi, descrivendo per ciascun impianto le modalità attuative di ingresso, permanenza e deflusso dei tifosi al netto delle sacrosante deroghe concesse dalla Regione Emilia Romagna oggi, alla ripartenza del campionato il caos regna sovrano. La Lega Serie A chiede chiarezza sulla riapertura dei nostri stadi».
FONTE: Il Tempo – S. Pieretti