Oggi alle 13.30, a Trigoria, si svolgerà la presentazione del nuovo acquisto giallorosso Pedro. Tuttoasroma seguirà l’evento in diretta testuale con l’inserimento sul canale You Tube ufficiale della stessa.
FIENGA: “Buongiorno a tutti, siamo veramente felici di presentare finalmente Pedro, come nostro calciatore. Quando ha scelto la Roma e ci ha detto di sì siamo stati particolarmente contenti, perchè credo che sia anche inutile sottolineare, perchè Pedro è il giocatore che non solo in Serie A ha vinto più di tutti in tutte le competizioni ufficiali e questo non è solo un punto di merito da sottolineare, ma anche uno dei motivi per cui siamo stati molto contenti che abbia scelto la Roma. Avere un giocatore come lui in squadra significa inserire competenze, capacità e spirito vincente, che è esattamente quello che vogliamo importare nella società e nella squadra. Sono particolarmente contento di come l’ho visto inserirsi in squadra in questi giorni, proprio perchè uno dei compiti che gli abbiamo affidato è insegnare alla squadra e alla società, aiutarci a importare questi valori su cui ha fondato la sua carriera. Ci tenevo assolutamente a sottolineare questo motivo di felicità per il nostro club”.
PEDRO: Hai vinto 29 trofei e soprattutto hai cambiato vari ruoli. Nel sistema di gioco di Fonseca qual è il ruolo in cui potresti rendere di più? “Grazie a Guido (Fienga ndr) per le belle parole. Credo che in questo sistema il ruolo migliore è quello alle spalle della punta, posizione in cui la Roma ha tanti giocatori che possono ricoprirla. Mi trovo bene in quella zona di campo, da cui posso inserirmi in area o creare spazi per la punta. Posso giocare anche largo, non è un problema per me, giocherò dove il mister reputerà più opportuno. Il mio obiettivo è quello di aiutare la squadra”.
FIENGA: Cosa si sente di dire sulla sconfitta a tavolino? “L’episodio è chiaramente basato su un errore fatto da noi in buona fede. Un errore però che non ha arrecato alcun vantaggio alla Roma. Non portava a inserire alcun giocatore in più, alcun giocatore che non era stato tesserato, non come l’episodio del Sassuolo citato da molti. La Roma ha il diritto di difendersi, ma sentire organi federali e il presidente della corte che si esprimono in anticipo, ironizzando anche un po’ sulla questione, sembra quasi che il diritto alla difesa sia compromesso o reso inutile. Partire da subito che non c’è nessuna chance vuol dire assimilare l’errore al dolo e non è detto che sia cosi. Riteniamo di avere un legittimo diritto a difenderci e il caso del Sassuolo è totalmente diverso. Speriamo in un giudizio sereno e indipendente, con lo stesso rispetto con cui rispettiamo organi federali e giustizia”.
Sono arrivati i Friedkin, la Roma cerca un diesse. Si parla di Paratici e si parla anche del futuro di Fonseca. Cosa risponde sulla posizione dell’allenatore e sulla ricerca del nuovo direttore sportivo? “Fonseca non è mai stato e non è un tema aperto per la società. E’ il nostro allenatore, con lui abbiamo fatto partire un progetto lo scorso anno, un progetto basato sui giovani con un tecnico giovane che doveva imparare il nostro campionato. Non capiamo perché ci sia già questa discussione aperta. Non è e non è stato mai un argomento aperto. Per il direttore sportivo è chiaramente una posizione vacante per il club. Quanto prima dovrà essere ricoperta da chi consideriamo che possa essere più in linea con la filosofia del club e con quella del nuovo azionista. Una filosofia basata sulla crescita di nuovi talenti affiancati a giocatori esperti come Pedro. Ho sentito il nome di Paratici: credo sia irrispettoso fare commenti per rispetto nei confronti suoi e della società. Speriamo di batterlo domenica, non ci sono altre situazioni”.
Come riparte Dzeko dopo la cessione sfumata in extremis? “Siamo coerenti: siamo felici che sia il nostro capitano e che resterà il nostro capitano. Conosciamo il valore e la professionalità di Dzeko. Se domenica entrerà in campo darà il suo massimo e speriamo che questi rumors possano spingerlo a dare il massimo”.
PEDRO: Cosa manca alla Roma per arrivare a livello della squadra che è arrivata in semifinale di Champions League? “Siamo una squadra buona, con giovani e con un progetto a medio e lungo termine. Ci sono Edin e Miki, motivi per cui ho scelto di venire a Roma: per aiutare a creare una mentalità vincente. Tornare a fare la Champions è uno degli obiettivi e poi costruire una squadra più forte. Ho affrontato la Roma all’Olimpico con il Chelsea ed era molto forte. Ora c’è un giusto mix di esperienza e gioventù, l’obiettivo è di creare una squadra vincente per raggiungere gli obiettivi dei tifosi, ma anche i nostri”.
Senti di avere una responsabilità maggiore contro una big come la Juventus? “Quando si affronta una squadra forte la responsabilità è alta, ma anche l’esigenza personale. Dobbiamo scendere per vincere ogni singola gara di campionato e di Europa League. Andare avanti e giocarsela con tutte. E’ un avversario difficile da battere, ma tutti vogliono vincere e gli stimoli sono particolari. Ora si tratta di tradurle e di metterle in campo domenica sera”.
Che ricordi hai della Champions League vinta qui a Roma? “Non posso che conservare bei ricordi. E’ stata la mia prima Champions League vinta, ho avuto la fortuna di giocare all’ultimo minuto, era il mio primo anno al Barcellona. Far parte di una finale di Champions è stata la realizzazione di un sogno. Ora sono qui alla Roma e tornerò in questo stadio bello. Non posso che usare belle parole e bei ricordi per quella data”.
Quale motivazione spinge un giocatore che ha vinto tutto a sposare un progetto in evoluzione? “La motivazione è sempre la stessa: avere una voglia interiore di vincere. E’ una sfida complicata, dobbiamo procedere passo dopo passo creando una mentalità forte e vincente. L’obbiettivo è raggiungere la Champions, un obbiettivo minimo, e abbiamo la rosa all’altezza per farlo”.
Dzeko ti sembra felice di rimanere? “Lo vedo contento. E’ il nostro capitano e come diceva Fienga è un calciatore di un livello straordinario. Ha un peso specifico importante nel nostro spogliatoio, siamo contenti che resti con noi. Fa la differenza e aiuta a vincere le partite. Sono contento che resterà con noi, ci servono giocatori di qualità per raggiungere i nostri obbiettivi”.
Conosci meglio di altri calciatori il concetto di mentalità vincente. Si è parlato molto della panchina di Fonseca: che consigli ti senti di dare ai compagni? “Sappiamo che affrontiamo un avversario complicato. Dovremo essere solidi in attacco e in difesa, senza ascoltare voci che ci possono distrarre. Dobbiamo fare una grande partita per poter ambire a vincere. Servirà commettere meno errori possibili”.
Quanto è stata determinante nella tua scelta la presenza di Dzeko e Mkhitaryan? “E’ molto importante perché hanno esperienza e sono di livello. E’ una squadra giovane, ma con elementi d’esperienza. E’ importante quando scegli la squadra, questi calciatori rendono la squadra più forte. Colgo l’occasione per ringraziare i compagni per come mi hanno accolto dal primo giorno. Anche per i tifosi, per come hanno manifestato simpatia nei miei confronti. Spero di poter ripagare tutto questo sul campo”.
Qual è l’obiettivo della Roma? Può tornare in Champions League la Roma? “L’obiettivo è questo, vincere. Io quando scendo in campo lo faccio per vincere. Quando pareggio o esco sconfitto, anche in allenamento, sono arrabbiato. Dobbiamo ambire sempre al massimo: vincere campionato, Europa League e tutte le altre competizioni. Questo è l’obiettivo mio e di tutti. Non è semplice, ma l’asticella deve essere a questo livello. Se si inizia la stagione dicendo che l’obiettivo è il quarto posto, poi si finisce per arrivare al settimo o all’ottavo. Vincere per arrivare più in alto possibile, i conti poi si faranno alla fine. La Roma, per club, tradizione e rosa, può ambire tranquillamente alla prossima Champions League”.
Contro il Verona hai avuto un primo contatto con le difese a uomo italiane. Conoscevi questo aspetto e quanto è importante per te l’intelligenza tattica per uscire da situazioni del genere? “Già conoscevo il calcio italiano, anche se non avevo avuto modo di vederlo così da vicino. Un calcio in cui è difficile trovare spazio, un calcio molto tattico con tanti giocatori dietro la linea della palla. E’ importante l’intelligenza, essere mobili e creare occasioni. Il campionato inglese è totalmente l’opposto e per questo potrei avere delle difficoltà. Sto lavorando tanto in allenamento e sto vedendo tante partite per riuscire a imparare in fretta questo calcio”.
Che ti ha colpito di più della città e dei tifosi della Roma? “Roma è una città bellissima. Ho passeggiato un po’ per il centro ed ho visto la città. Sono contentissimo anche del rapporto con i tifosi, ho ricevuto un’accoglienza affettuosa e sono contento del mio arrivo qui. Adesso tocca a me fare il meglio per poter ricambiare l’affetto ricevuto”.
Abbiamo parlato della felicità del club di averti qui con la tua esperienza e la tua mentalità. All’atto pratico quale sarà il tuo ruolo? “Non soltanto io, ma tutta la squadra deve essere convinta di vincere le partite. Personalmente cercherò di dare il mio contributo in termini di gioco e di esperienza per far si che questo mix possa essere vincente. Dobbiamo essere compatti, uniti, perché è estremamente improbabili che un calciatore da solo possa vincere dei titoli”.
FONTE: Roma TV
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