Sarà anche stata imperfetta, ma la Roma vista contro la Juventus è stata la bella copia di quella ammirata a Verona all’esordio in campionato. Non è un caso, perciò, che Dan e Ryan Friedkin abbiano fatto pervenire a Paulo Fonseca il loro apprezzamento per la prestazione di una squadra che può rimproverarsi solo il poco cinismo nel chiudere una partita che avevano in pugno.
Il rimpianto, però, ha lasciato anche spazio a considerazioni sulla gestione soprattutto dei finali delle partite, in cui l’allenatore portoghese non ha convinto tutti i tifosi. In particolare all’Olimpico è stata sollevata la questione cambi. La Roma in due partite ufficiali ha fatto cinque sostituzioni. Apparentemente poche, nel calcio post-pandemia.
In generale il tecnico si fida parecchio delle sensazioni dei giocatori, per questo a fine partita ha detto: “Ho chiesto a Pedro, Mkhitaryan e Dzeko come stessero e loro mi hanno detto che volevano continuare. Così non ho fatto i cambi perché ho visto che la squadra stava bene e quindi non ne avevo bisogno.” Gli effetti collaterali a volte possono essere anche psicologici.
La grande sorpresa ieri l’ha riservata Diawara, che finora è apparso sempre uno dei fedelissimi di Fonseca, che per parte sua gli ha saputo dare sempre fiducia. Invece l’agente del centrocampista ha espresso il proprio malumore non solo per la panchina del suo assistito, ma anche per la gestione complessiva.
L’impressione è che, con l’inizio dei doppi impegni settimanali, per Fonseca sarà più semplice gestire anche la rosa, che presto dovrebbe ritrovare anche Perotti. Il futuro è tutto da scrivere. Ma la sensazione è che ci sarà bisogno di tutti.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini