Pressing di Dan Friedkin sui soci-tifosi della Roma ad aderire all’opa entro la scadenza di venerdì prossimo in modo da consentire il delisting, cioè l’uscita delle azioni dalle contrattazioni di Borsa. Il delisting consentirebbe di risparmiare risorse da impiegare per la società. E per i tifosi potrebbero aprirsi prospettive interessanti considerando l’opportunità di vendere le azioni al texano, pur rimettendoci parte dell’investimento.
Per fare un esempio numerico: il 30 dicembre 2019 il titolo della Roma valeva 0,68 euro: chi ha acquistato le azioni a questo valore, e dovesse aderire all’opa avrebbe una perdita dell’84%. Infatti quando sono stati resi noti i termini dell’operazione con l’opa a 0,1165 euro, il giorno dopo – venerdì 7 agosto – le azioni sono crollate del 72,6% a 0,40 euro.
Poi alla riapertura dei mercato lunedì 10, un altro scrollone con il club giallorosso che ha perso il 60% a 0,27 euro. Va anche considerato che il varo del nuovo aumento di capitale da 150 milioni che sottoscriverà Friedkin, andrà a diluire ancora di più il valore delle azioni in portafoglio dei piccoli soci.
Il rischio di investire in un club calcistico inoltre è altissimo. In Italia ce ne sono tre sul mercato (Lazio, Roma, Juventus), in Europa sei (Manchester United, Celtics, Ranger, Borussia, Aiax e Lione). L’andamento delle quotazioni è ballerino e dipende dall’esito delle partite in campionato o in Coppa,
FONTE: Il Messaggero – R. Dimito