Oggi la Serie A ha la possibilità, nel campionato più condizionato di sempre, di riconquistare un minimo di credibilità con una mossa elementare e senza costi: restituire il punto perso dalla Roma a Verona a esito del ricorso presentato dinnanzi alla Corte Sportiva d’Appello. L’istituto stesso della vittoria a tavolino è nato come un castigo, previsto quando ci sia una colpa o una responsabilità.
Come è invece palese, non c’è stato alcun dolo in questa vicenda. Ogni anno i club consegnano alla Lega un elenco di 25 calciatori da poter utilizzare. Ci sono due vincoli: di questi 25, 8 devono essersi formati in Italia e di questi 4 direttamente nel club. Nella lista dei 25 non rientrano gli under 22 e Diawara ne ha compiuti 23 a luglio. La Roma ha commesso un errore in buona fede che non ha arrecato alcun vantaggio: c’erano infatti ben 4 slot liberi disponibili. Nulla impediva a Diawara di rientrare in quegli slot, se non un errore nella compilazione.
FONTE: La Repubblica – A. Carotenuto