Nuove misure di sicurezza (tra cui il rilevamento biometrico) verranno adottate per la prossima stagione nello Stadio Olimpico…
“Per lanciare uno slogan direi che queste misure mettono lo spettatore al centro dell’attenzione permettendogli una maggiore fruibilità dello Stadio Olimpico per lo spettacolo calcistico. Ho sentito usare termini inesatti per il sistema di rilevamento biometrico: non c’è alcuna schedatura e non cambia nulla per lo spettatore. Questo software utilizzerà le telecamere già esistenti e se non si commetteranno reati le immagini verranno eliminate dopo qualche giorno. Per le persone per bene non cambierà assolutamente nulla, questo sistema sarà un groppo problema per chi va allo stadio a commettere dei reati”
Non ci saranno cambiamenti dal punto di vista pratico per i tifosi come allungamento delle code? “Assolutamente, non cambierà nulla. Il software utilizzerà le stesse telecamere attualmente in funzione. C’è chi ha parlato di privacy ma l’Autorità Garante per la Privacy – che ringrazio – ha limato questo provvedimento con noi. Questi provvedimenti non sono una barriera ma servono a restituire gli impianti alla legalità e a quindi eliminare le barriere. Pensiamo a uno stadio senza violenze, senza petardi, senza atteggiamenti discriminatori e razzisti. Questi provvedimenti abbatteranno queste barriere”
A proposito di barriere: sono state confermate per il momento. Perché? “Il motivo è molto semplice: sia il Prefetto che il Questore avevano detto che un percorso virtuoso avrebbe portato all’abbattimento di queste ma questo percorso virtuoso non c’è stato e non c’è stato alcun dialogo. La gente deve capire che vivere lo stadio e una giornata di sport non passa per petardi, fumogeni e striscioni. Essere ultrà non significa essere solo qualcosa di negativo, si può essere oltre alle righe, molto appassionati, ma rimanendo nella legalità”
Attraverso queste misure penserete di intraprendere un discorso per eliminare le barriere? Inoltre: con chi non c’è stato il dialogo? “Nel nostro progetto abbiamo siglato un protocollo d’intesa in cui alcuni soggetti si sono impegnati a fare qualcosa indicando dei mediatori tra società e tifoseria. Alcuni soggetti sono le società e la Roma ha scelto Sebino Nela per alimentare il dialogo costruttivo con i tifosi. Per ora, però, questo non è accaduto. Noi speriamo di abbattere questo tipo barriere con un ritrovamento di civiltà che per ora non abbiamo riscontrato”
Come si stanno muovendo le società? “Le società stanno assicurando una straordinaria collaborazione per la parte che loro compete. Noi ci aspettiamo che rispettino le regole. La figura del mediatore serve per dialogare con tutti i tifosi, tra cui anche gli ultrà, per costruire una bella coreografia. Per farla c’è bisogno di autorizzazioni. Noi speriamo che questo possa succedere già da questo campionato e che questa coreografia possa unire. Tutto questo le barriere non lo impediscono assolutamente. Noi siamo disposti ad avere questo dialogo che per ora non c’è stato: tutto è rimasto come l’anno scorso”
Spesso gli scontri si sono spostati dall’interno all’esterno dello stadio. Inoltre tra i nuovi provvedimenti alcuni riguardano le aree di parcheggio… “Noi siamo convinti che gli incidenti nascano in quei contesti degenerati la cui causa è una situazione di illegalità all’interno delle curve e su cui noi dobbiamo lavorare. Il lavoro che stiamo cercando di fare è di rendere più fruibile lo Stadio Olimpico che a volte impone delle gravi limitazioni anche per le persone che abitano nella zona e che non sono interessate alle partite. Noi vogliamo migliorare il flusso veicolare e adottare questi provvedimenti anche in prevenzione di una eventuale – sperando che non accada – situazione legata a fattispecie terroristiche”