La prima pratica è archiviata con due settimane di anticipo. La Roma vince col Cluj, a casa di Dracula e con una difesa da brividi, e si qualifica con 10 punti (e 1 solo gol subito) ai sedicesimi di Europa League dovendo ancora giocare due sfide con Cska Sofia e Young Boys. Basta un punto per conquistare pure il primo posto ancora insidiato dagli svizzeri. Dettagli.
Non lo sono, invece, il passaggio del turno e la quinta vittoria di fila della squadra di Fonseca che in una serata da poche motivazioni è stata matura ed ha aspettato il momento giusto per fare male dopo un possesso palla gestito alla perfezione da Villar e compagni. Decisivo – per sbloccare una gara noiosa – l’ingresso di Veretout e Mkhitaryan. Il francese ha sbloccato la gara grazie anche alla deviazione di Debeljuh e poi ha siglato il rigore guadagnato dall’armeno entrato appena un minuto prima.
C’è stato spazio pure per la centesima europea di Dzeko e per l’esordio di Tripi che è entrato poco dopo Milanese. «I ragazzi hanno dimostrato carattere, in tanti hanno giocato fuori posizione viste le assenze. Ora vogliamo il 1° posto del girone», le parole di Fonseca che fin qui imbattuto sul campo e al sesto clean sheet stagionale.
Archiviata l’Europa ora è tempo di esami di laurea in campionato. Il primo col Napoli domenica sera in un San Paolo (pardon, Maradona) vuoto ma gremito di emozioni per la prima in campionato senza gli occhi di Diego. «Giusto dare il nome del San Paolo a Maradona, sarà uno stadio mitico e una partita importante. Purtroppo sono giorni tristi per chi ama il calcio», chiosa Fonseca che recupererà Fazio e almeno uno tra Mancini, Ibanez e Kumbulla. Un doppio ex della sfida come Nela a Te la do io Tokyo ha ammesso: «Lo scudetto alla Roma non sarebbe un miracolo».
FONTE: Leggo – F. Balzani