Nell’affollata prima fila del campionato s’è affacciata anche la Roma. Nel turno che ha fermato Atalanta e Lazio, Napoli e Juve, persino il Milan, i giallorossi hanno passeggiato in discesa sui resti del Torino iscrivendo nella corsa al titolo.
«Siamo qui per fare qualcosa di grande», avevano detto in sintesi Dan e Ryan Friedkin poche ore prima nei colloqui con i vertici dello sport e del calcio italiano. Prima il Coni, da Malagò, poi in Federcalcio, per ascoltare il manifesto programmatico del presidente Gravina, candidato ad un secondo mandato, e per quella che è parsa quasi una dichiarazione di intenti: «Non siamo di passaggio, vogliamo investire sull’Italia e su Roma. Puntiamo alla crescita del calcio italiano».
Hanno anche detto, padre e figlio, di avere l’intenzione di essere sempre molto presenti in città, al netto di alcuni spostamenti logistici. Non a caso erano anche all’Olimpico, sfingi immobili mentre la Roma si assestava sul posto di un campionato che non vuole padroni.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci