La speranza a Trigoria è sempre quella di riavere indietro il punto conquistato a Verona e poi perso a tavolino per il pasticcio Diawara. Perché con quel punto la Roma non solo sarebbe terza in classifica (proprio come ora), ma sarebbe anche da sola all’inseguimento di Milan e Inter
Il che se poi non cambia la vita a livello di classifica, lo farebbe di certo a livello psicologico. Gli ultimi due successi hanno proiettato i giallorossi nelle zone nobili della classifica. Ma questa Roma può davvero ambire allo scudetto? L’obiettivo della società è quello di tornare a giocare la Champions League nella prossima stagione. E resta quello anche adesso, senza alzare l’asticella delle ambizione.
È ovvio, però, che strada facendo il mirino possa cambiare, soprattutto se poi la Roma si dovesse trovare in posizioni nobili anche a marzo. I numeri, del resto, parlano chiaro: la Roma ha perso una sola partita (Napoli), ha il secondo miglior attacco (27 gol, come il Milan) e ha mandato a segno 13 giocatori.
Di più, nessuno segna tanto come i giallorossi nel corso dei primi tempi. Per fare il salto di qualità definitivo, però, la Roma ha bisogno di altre certezze. Ad iniziare dalla partita di domani pomeriggio a Bergamo, contro l’Atalanta, per ora un piccolo grande tabù per Fonseca.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese