Migliorare per non perdere il quarto posto, fissato come obiettivo minimo per la stagione. La sconfitta contro l’Atalanta ha riportato alla luce alcune carenze della squadra di Fonseca, che può – come d’altronde qualsiasi rosa – essere migliorata per diventare più competitiva.
Una delle lacune più evidenti, soprattutto per le pesanti incertezze degli ultimi match, è quella del portiere: tra Pau Lopez ed Olsen sono stati spesi 36,8 milioni e la Roma si è ritrovata poi a dover schierare Mirante come titolare sia nella gestione Ranieri che ora con il tecnico portoghese.
Già nella scorsa estate c’erano stati alcuni contatti con Silvestri (Raiola vuole prenderne la procura) ma senza cessioni – lo svedese è andato via in prestito nelle ultimissime ore di mercato – è stato impossibile pensare a qualsiasi investimento per sistemare la porta.
Un altro aggiustamento che può essere fatto è quello a centrocampo, un reparto in cui manca una vera alternativa a Veretout e dove ormai Diawara vede il campo con il contagocce. Bisogna poi riflettere sulla batteria degli uomini offensivi: Dzeko, Pedro e Mkhitaryan sono tre pilastri, ma si avverte l’assenza di un giocatore che possa subentrare dalla panchina e possa dare una scossa alla partita (l’infortunio di Zaniolo è stato sanguinoso in questo senso).
Altra nota dolente è quella delle fasce laterali, con l’evidente carenza sulla destra – anche nel dialogo offensivo con Pedro – di una soluzione alternativa a Spinazzola, che fisiologicamente non può andare a cento all’ora in tutte le partite.
Sul fronte esterni difensivi va segnalata la fumata grigia arrivata per ora sull’affare Reynolds. Dopo aver trovato un accordo per il cartellino del classe 2001 – valutato 7,5 milioni più il 15% sulla futura rivendita – non è stata ancora raggiunta un’intesa contrattuale con il ragazzo e il suo entourage. Prima della partita con l’Atalanta Ryan Friedkin ha inviato la sua proposta, che è stata valutata dalla controparte in una riunione andata in scena nella notte tra domenica e lunedì: la comunicazione giunta a Trigoria è che l’offerta non è sufficiente a convincere Reynolds e la sua famiglia a dire sì.
Come accade in ogni contrattazione c’è bisogno di tempo per arrivare alla stretta di mano definitiva (o alla rottura) e ora la palla è in mano ai proprietari della Roma, che devono decidere se avvicinarsi alle cifre di ingaggio richieste dal calciatore in forza al Dallas, seguito con interesse anche da Juventus, Bruges e Marsiglia.
E’ praticamente definita in tutti i dettagli la futura partnership con New Balance, che diventerà il nuovo sponsor tecnico della Roma a seguito della rottura con la Nike. La casa d’abbigliamento di Boston garantirà 3,5 milioni di euro annui alle quali bisognerà poi aggiungere le percentuali sulla vendita del materiale, con il club che è riuscito su questo punto della trattativa a strappare numeri più alti rispetto a quanto previsto dal precedente accordo.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora