Quattro anni alla Roma, 80 presenze e un gol in Coppa delle Coppe…
“Sì, quello è stato l’unico gol purtroppo. Ho avuto un gravissimo infortunio e una volta questa tipologia di incidenti ti penalizzavano. Ho ringraziato la Roma perché mi ha tenuto e mi ha dato modo di recuperare, ma per ritornare ci è voluto tanto. Ero un giocatore che puntava molto sulla fisicità e sulla corsa, per riprendere quelle doti ci è voluto del tempo e quando forse ero vicino al recupero totale la Roma ha deciso di cedermi”.
Il meglio della tua carriera tra Sampdoria e Roma… “A Genova sono arrivato da bambino e sono diventato un ragazzo, mentre a Roma sono maturato”.
Sulla gara di domani… “Domani sarà una partita particolare. La Roma dovrà vincere per confermare una crescità, cercando anche di ritrovare una solidità difensiva. La Roma ha una grande qualità, ha giocatori come Mkhitaryan e Spinazzola. La Sampdoria invece è una mina vagante, con un rendimento altalenante. Ranieri però avrà catechizzato i suoi giocatori. Il mio cuore in questo momento è spaccato in due, quindi mi auguro che vinca il migliore. Amo entrambe le squadre. Domani una partita da giocare. Potenzialmente non c’è confronto, ma c’è bisogno che la Roma non prenda sottogamba l’incontro. La Sampdoria verrà a Roma per giocarsela”.
Fonseca in alcune occasioni ha dimostrato di poter soffrire l’esperienza dei tecnici avversari…“Ritengo che Fonseca si sia finalmente un po’ italianizzato. Si può sbagliare, ma è giusto anche essere intelligenti e rivedere le proprie idee. Il suo tipo di calcio era difficile da portare in Italia e ha trovato una maggior quadratura. Adesso Fonseca ha capito il calcio italiano e la potenzialità della sua squadra. Non lo ritengo un impreparato, anzi, io ammiro gli allenatori che sanno fare retromarcia”.
FONTE: Centro Suono Sport