Ci sono giocatori che hanno un’intelligenza diversa da tutti gli altri, dal punto di vista calcistico e non. Giocatori che poi fanno la differenza perché in campo sanno costruire e finalizzare, alla continua ricerca di quegli spazi dove poter far male in modo più semplice agli avversari.
Sono quei giocatori che hanno un’efficacia massimale per le proprie squadre, quelli in grado di fare sempre la differenza, in un modo o nell’altro. Tra quei giocatori lì c’è anche Henrikh Mkhitaryan, uno dei grandi segreti del terzo posto della Roma.
Perché Micki inventa, segna e costruisce. Tanto che in Europa ci sono solo due altri calciatori che hanno segnato almeno 7 gol e piazzato altrettanti assist come ha fatto lui e sono Bruno Fernandes del Manchester United ed Harry Kane del Tottenham.
Al top assoluto Micki però è andato anche oltre, perché di gol ne ha segnati addirittura 8, grazie al calcio di rigore messo a segno mercoledì pomeriggio a Crotone. Con quel rigore lì il fantasista armeno ha partecipato da inizio stagione a ben 15 gol, già meglio di quanto fatto nella scorsa stagione (quando si fermò a 9 gol e 5 assist).
Del resto anche mercoledì pomeriggio, subito dopo la fine della partita vinta in casa del Crotone, Fonseca è stato molto chiaro con tutti: «Micki è uno dei giocatori più intelligenti che abbia mai allenato in carriera. È uno che sa andarsi a cercare gli spazi come pochi altri sanno fare».
È chiaro quindi come domenica sia proprio lui una delle armi a cui Fonseca si affiderà per scardinare la difesa dell’Inter. La Roma vuole vincere per agganciare i nerazzurri al secondo posto e dare una spallata alla statistica che la vuole in difficoltà con le altre grandi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese