Cosa spinge i ragazzi a diventare procuratori o talent scout?
“Qualcuno lo fa per passione, altri perché pensano di avere dei guadagni facili ma questa ormai è diventata una professione che possono fare tutti. Non c’è più un codice che regolamenta la deontologia di questa attività, è diventato un lavoro, un mestiere, un’attività che non è più, come magari qualche anno fa, molto professionale anche perché personaggi che all’epoca orbitavano in questo ambiente erano di tutt’altro spessore e preparazione”.
Lei come ha cominciato? “Io da bambino ho sempre calcato i campi di calcio, ho fatto il giocatore non ha grossi livelli, poi l’allenatore non a grossi livelli perché quando mi è stato chiesto di fare il professionista ho preferito continuare il mio studio commerciale che avevo con circa 300 aziende e poi alla fine questo è stato un lavoro che mi ha agevolato. La mia attività da commercialista mi ha agevolato nel fare l’agente dei calciatori avendo anche una certa esperienza sul campo, ho unito l’una e l’altra. La passione per il calcio c’è sempre stata e mi ha spinto anche il fatto di vedere i giovani calciatori arrivare a certi livelli. La mia attività è stata sempre basata sul prendere i ragazzi da giovani e portarli a grossi livelli”.
Chi è arrivato a grossi livelli è Totti che recentemente ha rinnovato con la Roma e che ha dichiarato che non si sa se smetterà. Dove può arrivare? “Il Capitano della Roma ha fatto una carriera fuori dal comune. Quando io dicevo che era un fenomeno qualcuno magari non era d’accordo ma Francesco, anche nella sua giovinezza, ha avuto dei trattamenti particolari, basti pensare che lui già dall’età di 17-18 anni aveva un preparatore atletico vicino e un planoterapeuta che hanno accompagnato durante la sua carriera. Oggi tutti si chiedono della longevità di Totti, bisogna andare a monte e vedere la vita che conduceva perché viveva soltanto di calcio e per la Roma”.
Anche De Rossi in scadenza. Rimarrà o andrà negli USA? “Io penso che Daniele cercherà di chiedere la carriera nella Roma”.
La Roma dove dovrebbe intervenire a gennaio? “Ci sono gli addetti della Roma che sono bravi e che puntelleranno la squadra dove meglio credono. Io faccio un altro lavoro”.
Grande lotta per lo scudetto. Dove si deve intervenire sul mercato? Dove vede carenti le squadre? “Non c’è una grande lotta per lo scudetto. La Juve mi sembra una società, una squadra fuori classifica per tutti e questo dispiace perché da qualche anno il campionato italiano è un campionato monocorde come si può dire. Vince sempre e solo la stessa e questo dà merito ai dirigenti della Juve, ai tecnici della Juve. Dispiace perché in Italia, essendoci dei giocatori abbastanza importante, e dispiace soprattutto a Roma e per la Roma che non si riesca ad allestire una compagine che possa lottare fino all’ultima giornata per lo scudetto”.
Ci può raccontare un aneddoto con Totti? “Può essere uno quando Bianchi era l’allenatore della Roma e io lo incontrai nel piazzale di Trigoria. Bianchi mi disse: “Lei è il procuratore di Totti”, e io risposi: “Fortunatamente si”, poi magari me l’hanno tolto… Il mister mi disse: “Ma lei sa che in Argentina di giocatori come Totti ce ne sono a centinaia!”, io ho risposto: “Bene se l’Argentina ha centinaia di giocatori come Totti si deve ritenere fortunata però mi sembra che vinca pochi Mondiali”. Questo per far capire che la stima di Bianchi nei confronti di Totti era minima tant’è che col passare del tempo Bianchi è stato esonerato dalla Roma”.
In che senso le hanno tolto Totti? “Ci sono state anche le dichiarazioni della moglie di Sensi. Tolto Sensi perché alcuni dirigenti italiani scorretti, che all’epoca orbitavano nella Roma, hanno fatto delle promesse a Totti e alla famiglia Totti che non hanno mantenuto”.