Breve cronaca di un lungo addio. Non sappiamo se la quarta volta potrà essere quella giusta, ma dopo essere stato a un passo dal Chelsea (e quella volta fu lui a dire di no), dall’Inter e dalla Juve, chissà se Edin Dzeko divorzierà dalla Roma. Oggi, comunque, c’è attesa per la ripresa degli allenamenti a Trigoria, che vedrà Paulo Fonseca e il centravanti bosniaco di nuovo faccia a faccia dopo lo scontro e la rottura della scorsa settimana. In ogni caso, è già partita la “moral suasion” da parte della dirigenza, nei confronti dell’allenatore, per non esasperare lo scontro, perché al momento la cosa più probabile è che Dzeko resti in giallorosso e quindi, con o senza fascia da capitano, dovrà contribuire alla causa comune.
Il general manager Tiago Pinto, comunque, ha dato mandato al procuratore Alessandro Lucci di cedere il centravanti. Ma uno come Dzeko – che è molto legato a Roma, così come la sua famiglia – accetterebbe solo sistemazioni di primo livello. Quindi, no al West Ham, no al Wolverhampton, mentre Manchester City e Tottenham al momento paiono fredde. Più caldo il Real Madrid, che offrirebbe lo scambio con Mariano Diaz, ma l’attaccante dei “blancos” non vuole lasciare la capitale spagnola.
Dzeko, poi, piace anche al Barcellona di Koeman, però anche qui le elezioni imminenti per la presidenza e la necessità di rinforzare la difesa non rendono prioritaria l’operazione. In Italia, Inter e Juve restano “innamorate” del bosniaco, ma i nerazzurri hanno problemi economici e non vogliono andare avanti neppure nell’ipotesi di uno scambio con Eriksen, mentre i bianconeri offrono quel Bernardeschi poco funzionale alle necessità della Roma, che dovrebbe prendere invece un altro centravanti.
Non facile, a una settimana dalla fine del mercato. Così Dzeko, a quasi 35 anni e con un ingaggio di circa 7,5 milioni netti, resta difficile da piazzare. Ed è per questo è possibile che, da questo pomeriggio, comincino le prove di disgelo.
FONTE: Gazzetta.it – M. Cecchini