Non vedrete mai un uomo scaltro come Edin Dzeko sbagliare strategia mediatica: dopo i sorrisi di Verona, in panchina nella partita d’andata, si è presentato sorridente sabato all’Olimpico per Roma-Spezia e naturalmente anche ieri a Trigoria, per la ripresa degli allenamenti. Non è così goffo da inciampare sulla buccia di un broncio, in un momento così complicato per la sua carriera. Dzeko per ora riflette, trasmettendo un’immagine di serenità all’esterno.
E la Roma, sconvolta da un caso improvviso quanto atteso, deve capire in fretta come regolarsi. Tutto può succedere. Con Fonseca il chiarimento non c’è stato. I due si sono appena incrociati ieri a Trigoria per la prima giornata di lavoro della settimana. Dzeko si è allenato a parte con i compagni infortunati, mentre Fonseca ha seguito il gruppo dei giocatori che potevano svolgere una seduta regolare.
Dzeko, formalmente acciaccato, sostanzialmente punito, potrebbe restare di nuovo fuori dai convocati. Come Fazio e Juan Jesus, gli altri insorti. La società intanto prepara una multa salata per il leader della squadra: più per l’ammutinamento sfiorato venerdì che per la lite con l’allenatore. Sotto l’aspetto disciplinare e organizzativo i Friedkin non accettano di negoziare: serve una sentenza esemplare.
E adesso? (…) Il nuovo procuratore Lucci ha provato a offrirlo a tutti i club principali d’Europa, senza battere su sponde morbide (…) la risposta è stata univoca: «Magari Edin, ma come facciamo?». Potrebbero non fare. Neppure in prestito. L’unica proposta concreta viene dal West Ham: Dzeko ha detto no, almeno per ora. C’è anche un sondaggio di Monchi per il Siviglia, che ha già accolto il Papu Gomez. Ma è un’altra pista difficile. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida