Una tentazione tecnica, un’emozione nostalgica. Edin Dzeko al Manchester City, sei anni dopo. Il procuratore Alessandro Lucci si è messo all’opera per portare a termine questo affare di mercato. Non è facile, anzi è molto difficile, perché Pep Guardiola gioca con una sola punta centrale e ha in organico già pezzi grossi come Aguero, Gabriel Jesus e Sterling.
Per il momento da Manchester la risposta è stata negativa: senza offesa, siamo a posto così. Ma Dzeko spera. Ha capito che la frattura con Fonseca alla Roma è insanabile, almeno secondo le condizioni che gli verrebbero imposte (scuse pubbliche, rinuncia alla fascia di capitano, ridimensionamento dell’importanza all’interno della squadra). Non si sente in torto. E al di là delle versioni buoniste che sono circolate ieri pomeriggio – la richiesta di reintegro in gruppo per gli allenamenti che sarebbe stata rigettata da Fonseca – la sua idea è lasciare la Roma.
Se fosse saltato l’allenatore, il problema si sarebbe risolto da solo. Ma oggi Trigoria è troppo piccola per i due litiganti. Lucci, che ha sostituito Silvano Martina nella gestione di Dzeko, ha parlato a molti grandi club della situazione. Ma il momento di crisi mondiale non consente investimenti su un centravanti di 35 anni che guadagna 7,5 milioni netti a stagione.
Il Barcellona ha detto no, il Real Madrid avrebbe gradito lo scambio con Mariano Diaz che però ha rifiutato l’ipotesi di trasferimento, il Psg è al completo e potrebbe offrire Icardi, che per ingaggio non è attaccabile dalla Roma. In Italia, invece, Juventus e Inter hanno provato a proporre scambi assolutamente inaccettabili per la Roma. Ecco perché l’Inghilterra è l’unica exit strategy che il mercato offra. Il West Ham è interessato ma per Dzeko non va bene. Dzeko chiede di più, una squadra che lotti per vincere e che giochi la Champions: il Manchester City sarebbe perfetto, più del Chelsea dove Tuchel ha appena preso possesso dello spogliatoio. Oppure lo United, che da Cavani ha ricevuto meno di quanto avrebbe desiderato.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida