Prima Catania, poi Firenze e Genova, infine Milano. La nuova carriera da allenatore, lo ha portato su e giù per l’Italia.C’è però da credere che il cuore di Vincenzo Montella sia rimasto a Roma. Strano per un napoletano atipico come lui, riservato e geloso dei suoi spazi. Sarà perché oltre al caos e al traffico, questa città sa ancora regalare qualcosa a chi le si avvicina. Fatto sta che Vincenzo, lui sì, è rimasto nei cuori della gente. Da calciatore ha dato tanto ma anche l’apporto da tecnico non va dimenticato. Accettare la proposta della presidentessa Sensi di prendere in corsa una Roma post-Ranieri che oramai aveva dato tutto, è stato il suo trampolino di lancio. Ma poteva rappresentare anche il rischio di bruciarsi. L’Aeroplanino non ci ha pensato un attimo e i fatti gli hanno dato ragione, essendo riuscito a giocarsi un posto in Champions sino alla penultima giornata di campionato. Vincenzo ama le sfide. Come quando, a due anni di distanza, per dire sì nuovamente al club giallorosso si mise contro la piazza di Catania. Disse no al Palermo e alla Lazio, prima di rimanere deluso dal volta faccia di Sabatini, addirittura di più rispetto alla prima volta quando la scelta di Luis Enrique gli venne motivata con il fatto che il nuovo corso aveva bisogno di dare «un segno di discontinuità con il passato».
Montella, nel tempo, la sua rivincita se l’è già presa. Ha salvato il Catania con una decina di giornate d’anticipo rispetto alla fine del torneo, ha rilanciato la Fiorentina con tre quarti posti consecutivi in campionato e due semifinali in coppa Italia e Europa League, entrambe perse con le due squadre che poi si sono aggiudicate il trofeo (Juventus e Siviglia). In questo crescendo, c’è stata la parentesi poco felice della Sampdoria, già dimenticata pensando a quello che sta facendo al Milan. Alzi la mano chi all’inizio della stagione accreditava i rossoneri del secondo posto insieme alla Roma alla sedicesima giornata di campionato. E invece Montella è lì, rivalutando calciatori che sembravano perduti e lanciandone altri, fino a poco tempo fa, sconosciuti. Da quando allena, in campionato non ha mai battuto la Roma (3 pareggi e sei sconfitte, togliendosi poi la soddisfazione di eliminarla in una stagione sia dalla Coppa Italia che dall’Europa League). Ci proverà domani, dovendo però fare a meno di Bonaventura e Bacca.